Alla fine Matteo Renzi ha deciso di accelerare, ha raccolto articoli ed emendamenti del DdL Boschi che giacevano sul tavolo della commissione affari costituzionali e li ha portati diritti in aula al Senato. L'obiettivo era proprio quello di superare l'empasse in cui la riforma era sprofondata dopo l'abbandono delle trattative della minoranza del Pd. Il pomo della discordia resta l'articolo 2, che a giudizio dei dissidenti, stabilendo la non eleggibilità dei Senatori abbinata alla nuova legge elettorale, minerebbe le fondamenta della nostra democrazia.

La questione dell'articolo 2

Lo stesso articolo 2è giudicato da Renzi però intoccabile, perché azzererebbe il lavoro fatto finora e riporterebbe il processo legislativo al punto di partenza. Il premier dunque non è intenzionato a cedere! Così come non sembrano intenzionati a cederei dissidentidel Pd, di conseguenza ecco il braccio di ferro delle ultime settimane, che mette Renzi contro la minoranza Pd e sta trasformando le riforme costituzionali in una vera e propria prova di forza, affidata soprattutto ai numeri. Se almeno, come sembra, nessuna delle parti in gioco si muoverà verso l'altra, sarà il calcolo aritmetico a decidere il destino delle riforme.

Renzi vincerà lo scontro?

Mentre si discute o si fa finta di farlo, di fatto, è già partita la conta dei voti!

Ma chi ha i numeri per fare cosa? Secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore Renzi conta di avere uno scarto che oscilla tra i70 e i 130 voti, un margine che gli darebbe una certa tranquillità e che gli consentirebbe di continuare a lavorare per erodere il consenso dei rivali interni, portando a casa due successi: uno tecnico e uno politico.

Anche i dissidenti però per parte loro non mollano! Qualcuno dice che l'eleggibilità del Senatoè data per persama le barricate che si continuano ad erigere servono a costringereil premier a sforare la maggioranzacon i voti del centrodestra. E allora ci sono o non ci sono i voti per approvare la riforma così com'è? E di chi sono? E la posta in palio sull'articolo 2 è veramente la democrazia o sono gli equilibri interni al Pd?