È già tempo di futuro per Roma, è già tempo di campagna elettorale. Per conoscere il successore di Ignazio Marinosi dovrà attendere tuttavia la prossima primavera. I partiti si sono già mossi, consci delle criticità e delle possibilità dell’appuntamento. L’attualità è passata quasi in secondo piano e la strada del commissariamento è considerata quasi un’opportunità per chi, dal ribaltone della Capitale, è uscito con le ossa rotte. Giusto quindi fare un passo indietro per analizzare quello che è stato da un punto di vista differente: quello dei cittadini.

Spazio allora a chi ha raccolto dal 2008 i mal di pancia, le denunce, le idee di chi fatica ad arrendersi al triste declino della Capitale: il blog Roma fa schifo. Ne parliamo con uno dei creatori, Massimiliano Tonelli.

Vox populi, vox Dei

Roma fa schifo può essere considerato un autorevole termometro per la sua capacità di raccogliere umori e malumori della cittadinanza. Sul caso Marino la spaccatura nei giudizi è stata evidente: “Siamo molto soddisfatti del fatto che il pubblico non si sia polarizzato ma diviso in due. Questo significa che non c’è un seguito di parte ma che anzi c’è stato un dibattito”.L’agorà virtuale ha emesso dunque il suo verdetto sul governo uscente: “Sicuramente la città ha peggiorato ulteriormente il suo declino, iniziato da tanti anni.

Le condizioni oggettive della vita quotidiana sono divenute se possibili ancora più inaccettabili”. “C’è stato tuttavia un tentativo di modificare alcune abitudini - ha precisato Tonelli - (abitudini che hanno portato la città in queste condizioni) che vanno sottolineate. Molti dei disagi (spazzatura dovunque, metropolitane in ritardo) sono anche da imputarsi ad autentici sabotaggi perpetrati da chi vuole resistere al cambiamento”.

Roma è oggi una città brutta

È sul non aver prestato attenzione alle piccole cose, che Marino ha fallito. “Alemanno aveva puntato abbastanza sulla cancellazione delle scritte vandaliche - ha osservato uno dei creatori di Roma fa schifo - con delle squadre dell’Ama che venivano mandate a ripulire in maniera piuttosto puntuale, assieme ai Vigili urbani.

Questo processo è stato interrotto e la città, riempiendosi di graffiti, è diventata giorno dopo giorno ancora più brutta e più prepotente. Al di là delle giuste pedonalizzazioni (ma non completate) e dell’eliminazione dei camion bar (ma solo in alcune zone), Roma è oggi una città brutta: paradossalmente brutta. Questo è il problema”. Ci sono però anche note positive da ricordare: “Una eredità importante sono le tante riforme avviate (ambulanti appunto, pedonalizzazioni, cartelloni, sviluppo urbanistico, dipendenti capitolini) che sono rimaste a metà: un’opportunità per il prossimo sindaco di completarle”.

Una chance per i cinquestelle

Quale identikit per il prossimo sindaco di Roma? Tonelli non ha dubbi al riguardo: “Preferisco tendenzialmente sempre personaggi esterni alla città.

Il profilo deve essere molto particolare: ci vuole qualcuno che non si curi di perdere tutta la sua popolarità, che non si curi di rischiare di non essere rieletto, che non si curi di avere ogni giorno i cittadini in Campidoglio a protestare. Per governare bene Roma oggi sono necessarie misure molto, molto, molto impopolari. Sulle partecipate, sul personale, sul rapporto malato dei romani con le loro automobili, sull’atteggiamento dei commercianti, sui fornitori, sul patrimonio”. “Forse - ha auspicato - sarebbe preferibile un commissariamento molto lungo con poteri (assai) speciali. In alternativa è probabilmente auspicabile una vittoria del Movimento 5 Stelle”. “Ad oggi - ha concluso - appare impraticabile un nuovo tentativo da parte dei partiti tradizionali”.