La Buona Scuola proprio non va giù: a pochi mesi dalla sua approvazione, la legge 107 ritorna in discussione. Almeno quattro i punti all’indice su cui proprio non si riesce a venire a patti: school bonus, alternanza scuola-lavoro, poteri dei dirigenti e comitati di valutazione, questioni che hanno determinato la costituzione di un comitato ad hoc e una raccolta firme per il referendum abrogativo che verrà presentata entro settembre alla Corte Costituzionale. L’iniziativa promossa da Giovanni Cocchi e Marina Boscaino, ha raccolto il consenso di Cobas, Unicobas, Flc Cgil e Gilda per procedere alla raccolta firme e formulare “una nuova proposta di Legge di iniziativa popolare”.

Dai dirigenti allo school bonus: i quattro quesiti

Il primo punto del referendum sarà quello sui poteri del dirigente: “secondo noi sono illegittimi e non trovano riferimenti nelle leggi della pubblica amministrazione” – spiega Mimmo Pantaleo, segretario nazionale Flc Cgil. Il secondo punto della raccolta firme riguarda un altro nodo molto discusso, il comitato di valutazione dei docenti, organo che da subito ha raccolto poche simpatie e per cui i promotori della raccolta firme chiedono la cancellazione e una revisione del budget di 200 milioni assegnati, che sarebbero così nuovamente discussi. C’è poi la questione dell’alternanza scuola-lavoro che “consegna i ragazzi nelle mani delle imprese senza alcuna garanzia di un processo di formazione adeguato”: Pantaleo riconosce l’importanza dell’avvicinamento della scuola al mondo lavorativo ma “senza prevaricazione delle funzioni pratiche”.

All’ultimo punto poi c’è l’altrettanto contestato School Bonus, il credito d’imposta per i privati che finanziano la scuola, idea “contraddittoria” che ricadrebbe sugli istituti già carenti di risorse.

In cantiere anche una legge di iniziativa popolare

È il via ufficiale a un possibile referendum abrogativo che per concretizzarsi deve innanzitutto raggiungere la cifra di 500mila firmatari, primo obiettivo del comitato.

È tuttavia di fondamentale importanza cominciare da ora a mobilitarsi per convincere gli italiani a votare per l’abrogazione. In questi mesi, ha spiegato Pantaleo, si lavorerà poi anche una proposta di Legge di iniziativa popolare che riprenderà da quella presentata dalla Lip le parti più importanti.