Da quando sono stati eletti in Parlamento nel 2013 fino ad oggi sono stati rappresentati come una forza di opposizione senza idee e programmi futuri. Tuttavia in un momento delicato sulla questione ambiente il M5S decide di venir fuori con le proprie proposte lanciando pesanti accuse al governo Renzi e piani di investimento. Ma il premier non ci sta e risponde da New York.

Prima o poi sarebbe venuto fuori

Da ormai tre anni si attendevano le prime prove di governo per il M5S che da opposizione aveva, secondo gli esperti, mancato di idee. I programmi ci sono sempre stati ma mai una forte presa di posizione che arriva in un momento chiave ovvero quello del post referendum sulle trivelle.

La posizione consiste nel far sì che una volta al governo l'Italia possa, entro il 2050, finalmente fare a meno del petrolio e di tutte le fonti fossili per poi puntare sulle energie rinnovabili sulle quali verrebbero reinvestiti tutti i fondi che l'Italia attualmente spende come paese importatore.

Una reazione al referendum fallito

L'uscita dei pentastellati suona molto come un attacco al premier Matteo Renzi e al governo soprattutto dopo il mancato raggiungimento del quorum per il quale, quasi come un'alleanza pluripartitica, il Movimento aveva tanto lottato al fianco non solo dei dissidenti dem capitanati dal governatore della regione Puglia Michele Emiliano,ma con tutte le forze politiche contrarie all'articolo che andrebbe a rinnovare le concessioni per le piattaforme nel nostro mare , il tutto in nome della tutela ambientale.

Questa alleanza irrisa dal "Ciaone" di Ernesto Carbone apparso in rete non appena nella giornata di domenica scorsa si è venuto a sapere del mancato raggiungimento matematico del quorum.

La risposta del premier

La risposta del premier,direttamente da New York ,non tarda ad arrivare: "Entro fine legislatura, il 50% delle energie prodotte in Italia arriverà da fonti rinnovabili: basta con il populismo ambientale".

Dal canto suo il premier fa una vera e propria promessa agli italiani che solo il tempo sarà in grado di giudicare se verranno mantenute. Intanto il Partito Democratico penserà a difendere la Boschi da chi la vede coinvolta a pieno titolo nello scandalo Tempa Rossa ,ascoltata intanto dai pm di Potenza.Da un lato chi promette metà fabbisogno prodotto dalle energie rinnovabili dall'altro chi vuole totalmente eliminare le energie fossili.

L'unico dato di fatto è che ancora una volta in Italia manca una vera e propria politica ambientale in grado di dirci quale sarà il futuro delle prossime generazioni. Intanto l'Unione Europea incalza.