Potrebbe non superare la soglia minima legata al Quorum (50% più uno degli aventi diritto al voto) il Referendum 2016 legato al tema delle concessioni alle trivelle di estrazione di Gas e Petrolio presenti al largo delle coste dell'Italia. Gli appelli al voto lanciati nelle ultime settimane sembrano però essere stati vani vista la bassa affluenza alle urne. Bassa la percentuale di votanti già recati ai seggi, ultima la Calabria, uno dei territori maggiormente legati alla tematica, dove in alcune zone non si è superato il 10% di affluenza con valori a volte anche più modesti.
Il voto potrà essere comunque espresso fino alla chiusura dei seggi fissata alle ore 23:00, recandosi minuti di documento di identità validoe scheda elettorale.
Voto flop al Sud
La zona nella quale secondo le prime proiezioni sembrerebbe essere più ampia l'astensione è proprio la fascia meridionale del paese. Un dato statistico arriva dalla Calabria: nella regione risulta essere più elevato il numero di votanti nelle zone montane, non strettamente interessati dalla tematica rispetto alle zone costiere come il crotonese, dove solamente poco più del venti percento degli aventi diritto al voto ha espresso il proprio gradimento.
In caso di vittoria dei "No", o in mancanza del raggiungimento del quorum, non andranno a scadenza le concessioni già in essere con la possibilità da parte delle piattaforme di continuare il loro operato fino ad esaurimento del giacimento.
Se invece al rush finale dovrebbe essere raggiunto il quorum con un numero maggioritario di "Si", le concessioni e annessi permessi rilasciati a loro tempo perderanno la loro valenza secondo le tempistiche prestabilite nei medesimi. Di conseguenza a scadenza della concessione le piattaforme dovranno per legge ed espressione del voto popolare cessare tutte le loro attività in attesa dell'avvio dell'opera di smantellamento che dovrà comunque essere coordinata con stretto controllo da parte del Governo, secondo tempistiche pattuite e ben prestabilite.