Il premier Renzi terminato il Consiglio dei ministri è sceso in sala stampa, dove ha tenuto una conferenza per chiarire la sua posizione e quella del governo. Ha fermamente ribadito che non c'è nessuna intenzione di polemizzare con i magistrati, titolari dell'inchiesta Tempa Rossa che, nella giornata di ieri,hanno ascoltatoa Roma il sottosegretarioalla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti come persona informata dei fatti per l'inchiesta in corso riguardantegli appalti del petrolio. La polemica si era presentata sulla questione legata al legittimo impedimento, infatti il sottosegretario, aveva ricevuto, intorno alle 12 la comunicazioneda parte delle forze dell'ordine,per essere sentito come persona informata dei fatti da parte dei giudici Potentini.

Ilproblema si presentava perché la richiesta di comparire davanti aipmera alle 17.30, quando era già previsto in agendail Cdm.

Renzi: collaborazione leale trai poteri dello stato

Il premier nel corso della conferenza ha tenuto a ribadire che per il governo è fondamentaleil principio della leale collaborazione tra poteri dello Stato, quindi, pur essendoci di fatto le condizioni del legittimo impedimento, è stato scelto di dareun messaggio di estrema collaborazioneecooperazione. Matteo Renzi, ha infatti suggerito al suo sottosegretario di comparire davanti aipm,invitandolo a non partecipare al Cdm. Non solo sarà proprio lo stesso De Vincenti a precisareal termine "dell'interrogatorio"di aver fornito ai magistrati tutte le informazioni richieste, motivandole scelte di base che il governo sta attuandonella suapolitica industriale.

Cambi in corsa e nuove nomine al Mise

Che qualcosa sia cambiato negli ultimi giorni nei piani del premier è abbastanza evidente, con cambi e scelte forzate che lo hanno costretto a rivedere nelle ultime orenomine e cariche. E a sorpresa arriva la nominadi Carlo Calenda come ministro dello Sviluppo Economico, al posto propriodiClaudio De Vincenti, dato per giorni come il candidato più probabile.

Nomina forse "bruciata" proprioperché il suo nome, emerse più volte nelle intercettazioni dei pm lucani. De Vicenti fu indicato dall'exministro Federica Guidi,come uno dei componenti della “cricca” per gli appalti al Mise. Matteo Renzi ,evidentemente per evitare possibili attriti e scontri con i magistrati su una vicenda ancora tutta da chiarire,ha accantonato la sua nomina e De Vincenti non è diventato ministro al Mise.

A questo punto la nomina di Calenda al Mise sembra sia stato quasi un passaggioobbligato dettato dagli eventi ma l'idea del premier è stata questa, preferire unvuoto a Bruxelles, piuttosto che impantanarsi di nuovo sulle inchieste dei magistrati, evitando magari ulteriori scandali mediatici in vista delle imminenti elezioni.