L'emergenza rifugiati aveva messo a dura prova i rapporti fra Austria e Unione Europea nel corso degli ultimi mesi. Particolarmente difficile era la situazione al Brennero, con l'Austria che accusava l'Italia di non controllare a dovere il flusso dei migranti, minacciava la costruzione di barriere e la chiusura dei confini. Il socialista Christian Kern, che dallo scorso maggio guida il governo d'oltralpe, è uomo dallo stile impeccabile e dai toni concilianti. Mercoledì a Bruxelles a colloquio con Jean-Claude Juncker, Kern ha sottolineato come su molte questioni, quella del tetto limite ai migranti per esempio, sia stato possibile raggiungere un consenso.

Complimenti alla gestione italiana

Riguardo al tema del controllo alle frontiere interne, causa di tante polemiche, il cancelliere si è detto a favore di un approccio “estremamente prudente” ed ha sottolineato come, in un punto nevralgico come quello del Brennero non ci sia ora alcuna tensione, grazie alla gestione “esemplare” dei flussi migratori messa in atto dall'Italia: al momento il numero dei profughi si conta sulle dita di due mani al massimo.

Conciliare diritto e morale

In riferimento alle recenti proposte di alcuni ministri del governo austriaco, e cioè il ministro degli esteri Kurz, quello degli interni Sobotka e quello della difesa Doskozil, di ospitare i migranti anche in strutture al di fuori dell'Europa e alla domanda se ciò sia conciliabile col diritto UE Juncker ha risposto conciso: “col diritto UE sì, con la morale no”.

Secondo Kern invece, analogamente a quanto si fa con la Turchia, quella di ospitare i migranti in Stati terzi dovrebbe essere una strada percorribile, pienamente in linea con la visione austriaca del problema. I respingimenti dei profughi inoltre sono una “questione molto delicata”, possono funzionare solo stipulando adeguati accordi di riammissione.

Siccome ciò non sta avvenendo a sufficienza la mole di lavoro è enorme e va affrontata un passo dopo l'altro. Ed è a livello europeo, ha tenuto a specificare Kern, che vanno trovate soluzioni “conformi ai diritti umani”.