Commentando il Brexit, nell'ambito di un'intervista a "La Stampa", il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, ha affermato che dopo la Gran Bretagna potrebbe toccare ad altri paesi, ed ha menzionato Francia, Italia e Spagna, definiti "paesi in difficoltà". Trump ha poi aggiunto che ci sarebbero anche ulteriori paesi, pronti ad intraprendere la strada dell'uscita dall'Unione Europea, che avrebbe commesso troppi errori, in particolare sulla gestione dell'immigrazione e sulla politica monetaria.

Le affermazioni di Trump sul premier Renzi

Intervistato circa il fatto che diversi leader europei, tra i quali il premier italiano Renzi, hanno fatto endorsement per la candidata democratica Hillary Clinton, o hanno rivolto critiche nei suoi confronti, Trump ha affermato che l'appoggio di Renzi non gli interessa: "non lo conosco nemmeno, non mi importa", ha chiosato il candidato repubblicano, che ha definito "irrilevante" la questione. "La cosa importante", prosegue Trump, "è il sostegno del popolo americano, che mi eleggerà Presidente".

I rapporti di Trump con i leader europei

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, anche grazie alle sue posizioni talvolta estreme, come la paventata chiusura totale all'Islam, e le politiche restrittive in ambito immigrazione, ha attirato su di se diverse critiche, dall'establishment europeo, riuscendo a riscuotere simpatie per lo più da leader minoritari.

Il miliardario newyorkese, dal canto suo, non risparmia critiche ai leader europei, accusati di aver gestito male la crisi migratoria e "di aver portato il mondo al tumulto", insieme al governo statunitense. In Italia Trump è visto con una certa simpatia dalla base e dalla dirigenza della Lega Nord, ma riferendosi a Salvini, recentemente, il candidato ha affermato di non averlo mai voluto incontrare, nonostante una foto divulgata da Salvini, sembri dimostrare il contrario.

Trump apre a Putin e alla Corea del Nord

Intervistato da Alan Friedman, il magnate americano ha affermato che "non avrebbe problemi" ad invitare alla Casa Bianca il leader russo, Vladimir Putin. E si dice pronto a sedersi al tavolo delle trattative anche con il controverso leader nordcoreanoKim Jong-un, pur affermando di essere scettico sui risultati che l'incontro potrebbe scaturire.