Secondo una recente ricerca condotta dall'European Council on Foreign Relations, sarebbero 34 i referendum pronti ad essere richiesti da partiti e movimenti di diversi Paesi per chiedere il divorzio dall'Unione Europea. Forti del successo inglese, i politici euroscettici confidano in un sicuro successo di un'eventuale consultazione popolare. Le politiche di austerità, la disoccupazione, l'emergenza immigrazione, sono le cause principali della diffusione e della crescita di sentimenti antieuropeisti ed euroscettici.
I Paesi pronti al referendum
Il report fa riferimento all'Italexit, secondo il sondaggio il 48% degli italiani vorrebbero lasciare l'Europa guidati da leader della Lega Salvini, quest ultimo, dopo la vittoria del Leave, ha ringraziato l'UK e il coraggio dei cittadini ed avrebbe scritto: "ora tocca a noi".
Altro scenario il Nexit, cioè l'eventuale uscita dell'Olanda, il 54% degli olandesi sarebbe pronto a votare per l'uscita, a causa dell'enorme flusso di immigrati, visti come minaccia per il welfare e l'identità del Paese. C'è poi il Frexit di Marine Le Pen, rivendicando la stessa possibilità degli inglesi sia per i francesi che per gli altri Paesi UE, ossia un referendum in tempi rapidi. Il dibattito sulla permanenza si estende anche ad est, alla Repubblica Ceca, il Presidente paventa l'ipotesi di una consultazione popolare, affinchè i cittadini possano pronunciarsi. Occhi puntati anche sulla Finlandia, dove da tempo si parla di referendum. Campagne anti Ue si sono affermateanche in altri Paesi, quali l'Austria, la Germania e la Polonia.
Eliminare l'inglese dalle lingue ufficiali
La vendetta dell'UE al Brexit: togliere l'inglese dalle lingue ufficiali. Secondo il Presidente della Commissione pergli affari costituzionali, Danuta Hubner, l'uscita dalla Ue del Regno Unito porterebbe alla perdita dello status dell'inglese di lingua ufficiale. Ma essendo una lingua dominante,tra le più parlate al mondo e forse la più conosciuta, sarebbe impensabile abbandonarla, afferma il Presidente, quindi verrà bandita per ora dai soli incontri ufficiali. Giorni fa il Portavoce capo della commissione europea in una conferenza stampa ha parlato solo in francese.