La procura di Roma chiede tre anni di reclusione ai danni del chirurgo genovano Ignazio Marino, sindaco di Roma dal 12 giugno 2013 al 31 ottobre 2015. Le accuse sono di falso, peculato e di utilizzo non giustificato della carta di credito del Comune di Roma tra cui il pagamento di consulenze alla Onlus "Immagine", associazione fondata dallo stesso ex sindaco nel 2005 e già sotto indagine per truffa allo statoe ai danni dell'INPSper aver stipulato contratti di collaborazione con persone inesistenti al solo scopo di ricavarne vantaggi fiscali illeciti.
Marino è anche Presidente e legale rappresentante dell'associazione
I contratti al vaglio dei PM sono tre, uno reale stipulato tra la Onlus,a firma Marino, e Carlo Pignatelli, due addirittura stipulati con persone completamente inesistenti, tali Marco Serra e Franco Briani, anche questi siglati da Ignazio Marino.I pubblici ministeri Roberto Felici e Pantaleo Polifemo avevano chiesto una condanna di quattro anni e otto mesi per il medico, condanna ridotta per la scelta del rito abbreviato richiesta dai legali dell'ex sindaco di Roma. Le prove contro Marino sono, oltre ai certificati da lui firmati per l'associazione onlus "immagine", sono gli scontrini di cinquantasei cene, per un valore totale di circa tredici mila euro pagate con la carta di credito intestata al comune di Roma senza giustificazione e consumati prevalentemente nei giorni festivi o prefestivi a Roma ma anche a Milano, Genova, Firenze e Torino.
Direttive anche alla Segreteria del Campidoglio
Negli atti del processo emerge che l'ex Sindaco di Roma aveva anche dato direttive alla Segreteria del campidoglio per far preparare delle certificazioni che accertassero che le cene erano di tipo "istituzionale" facendo inserire indicazioni false su cui apponeva egli stesso la firma.
Il comune di Roma ha, inoltre, chiesto seicentomila euro di rimborso da versare come risarcimento per danno di immagine e danno funzionale per l'utilizzo ingiustificato dei soldi del comune e per aver procurato profitto alla sua onlus utilizzando la sua figura istituzionale. A giudicare l'ex sindaco di Roma sarà il Giudice dell'udienza preliminare Pierluigi Balestrieri.