Un trionfo su tutta linea. Forse neanche Trump stesso se lo sarebbe aspettato di una tale portata. Il tycoon newyorkese diventa il 45° presidente degli Stati Uniti d'America, in una notte semplicemente storica.
Come è stato
Trump conquista i grandi elettori di Kentucky, West Virginia, South Carolina, Arkansas, Montana, Ohio, North Carolina, Wisconsin, Iowa, Alaska. Verso le 8:33 ore italiane è arrivato l’annuncio ufficiale,di un verdetto che era nell’aria da ore. I risultati sono stati in bilico fino all’ultimo in diversi stati, ma alla fine il verdetto è più che eloquente.
I numeri fanno capire come laClinton non è mai stata una rivale temibile per l’ascesa del repubblicano, nonostante i sondaggi dessero la ex first lady come grande favorita. Trump convince la gente, e stravince le votazioni.
Come sarà
Difficile a dirsi. Trump ha sempre fatto dell’imprevedibilità e della sfrontatezza i suoi cavalli di battaglia. L’unica certezza è il suo motto “Make America great again”. Riportare l’America alla grandezza che ha perso negli ultimi anni. Nei pensieri del magnate viene prima l’America, poi gli altri paesi. Sono delle elezioni che inneggiano al cambiamento, sulla falsa riga della Brexit, e che preannuncia a un 2017 di rivoluzione, in politica ma non solo.
Ha avuto detrattori nel proprio partito, in cui ha dovuto sconfiggere più di 15 avversari.
Ha trovato oppositori agguerriti e coalizzati nella fazione democratica. Mai prima d'ora un presidente uscente ha rilasciato dichiarazioni al veleno verso un candidato alla Casa Bianca come Obama ha fatto nei suoi confronti. I media americani non si sono risparmaiti nei suoi confronti. Perfino all’estero non sono mancate le dichiarazioni di diffida verso il tycoon.
Dall’Italia alla Germania, il mondo politico conservatore voleva evitare un proiettile che adesso arriva con tutta la sua potenza. Ultima in ordine di tempo è la debaclè mediatica del governo francese. All’Eliseo l’unico comunicato di congratulazioni pronto è quello a favore della Clinton. Il trionfo di Trump ha colto di sorpresa loro, come il mondo intero.
L’America è ai piedi di Trump, Trump vuole fare grande l’America. Dall’1:33 dell’ 9 novembre ha il diritto e il dovere di farlo. La storia è scritta, la sua storia come presidente è appena all’inizio.