Ci siamo. Tra 24 ore il mondo saprà. Tra 24 ore gli americani avranno il 45° presidente della propria storia. A meno di un giorno dal verdetto, ancora c’è grande incertezza. Ripercorriamo una campagna elettorale senza esclusione di colpi. I punti di scontro tra le due visioni in gioco sono diversi. In primo luogo c'è la delicata questione della lotta all'Isis. Il candidato repubblicano propone addestramenti per le forze amiche, l’ex first lady vuole intervenire in modo diverso da quanto fatto da Bush in passato. Altro nodo fondamentale è il rapporto con la Russia.
La Clinton considera Putin alla stregua di un pazzo autoritario, e con lei al potere si arriverebbe ad una guerra “tiepida” (se non fredda), in cui si rafforzerebbero i rapporti degli USA con la NATO e con le altre potenze europee, tra cui l’Italia. Trump invece gode di un rapporto di stima reciproca con il leader russo, che vede non come una minaccia, bensì come un possibile partner commerciale. Il quadro della politica estera vede anche le diverse visioni del rapporto con la Cina, verso cui il tycoon vede una linea ancora più prudente rispetto al dialogo controllato che vorrebbe l’ex segretaria di Stato.
In generale, i due candidati sono portatori di una filosofia diametralmente opposta. Hillary è per un internazionalismo ancora più attivo di quello proposto da Obama.
Trump, con il suo Make America great again, non ha mai nascosto i suoi intenti isolazionistici. La democratica vuole che l’America torni ad essere il modello per la giusta democrazia. Il repubblicano desidera che gli USA pensino prima ai propri interessi, per poi fornire sostegno ad altri Paesi, valutando caso per caso.
Gli scandali della Clinton
Sono state le elezioni più terribili (a livello mediatico) della storia recente americana. Lo sa bene hillary clinton, al centro di numerosi scandali degli ultimi mesi. Dalle inevitabili ripercussioni delle controversie matrimoniali dei tempi della presidenza del marito Bill, alle indiscrezioni sul suo stato di salute, passando per le emails pubblicate da Wikileaks.
Senza dimenticare la riapertura del processo al marito della sua ex collaboratrice, il tutto a soli 11 giorni dall’Election Day. Hillary ha affrontato tutto a testa alta, con una superiorità interpretata da molti come mancanza di trasparenza.
Le gaffe di Donald Trump
C’è chi dice che Donald Trump abbia già vinto, al di là del verdetto finale. Ciò che è certo, è che il magnate repubblicano ha rivoluzionato la narrativa politica americana, con la sua irriverenza da adolescente che spesso lo ha portato a misunderstandings epici. La creazione della barriera al confine col Messico, un bando musulmano contro il terrorismo, un suo audio del 2005 in cui fa commenti sessisti e razzisti. Un personaggio dai molti eccessi, capace di portare ascolti record, ma anche di guadagnarsi molti detrattori.
Gli americani sono chiamati a scegliere. Hillary Clinton, pragmatica, preparata ma carente di empatia e capace di tutto pur di farsi eleggere, o Donald Trump, carismatico, grande oratore, ma poco preparato e a volte troppo volgare. Per molti è una scelta per il meno peggio. per altri solamente “la grande paura”. Per gli americani, è un voto che cambierà la storia del proprio paese.