In una recente intervista al Sunday Times (periodico britannico), il ministro della sicurezza del Regno Unito, Ben Wallace, ha affermato che lo Stato Islamico (Isis) sarebbe pronto ad utilizzare armi chimiche per attaccare in massa l'Inghilterra e il resto dell'europa. Secondo Wallace, infatti, l'obiettivo dell'Isis è quello di uccidere più persone possibili in massa, e grazie alle armi chimiche riuscirebbero facilmente nel loro intento. Questa è stata solo una supposizione personale del ministro: non esiste, infatti, un piano in cui l'Isis abbia iniziato a ritenere che le armi chimiche potessero diventare ben presto il loro migliore alleato.

L'Inghilterra sta, però, effettuando dei controlli e delle esercitazioni che gli permetterebbero di contrastare facilmente il terrorismo di questo tipo nel loro Paese.

Le armi chimiche usate dall'Isis per uccidere

Lo scorso agosto 2015, secondo l'organizzazione che proibisce l'uso delle armi chimiche, lo Stato Islamico ha utilizzato il gas Mostarda a Marea (in Siria). Secondo il ministro britannico, lo smantellamento della cellula in Marocco, dopo aver utilizzato il gas, sarebbe la prova che l'Isis ha intenzione di usarlo altrove: sono state, infatti, recuperate sostanze, sia chimiche che biologiche, che permetterebbero allo Stato Islamico di produrre nuovi esplosivi artigianali, per poi essere trasformati in armi tossiche e chimiche.

Associazioni benefiche alleate con l'Isis?

Sembra assurdo, eppure in un recente articolo pubblicato sul Sunday Telegraph (altro giornale inglese), sono state riportate diverse dichiarazioni di importanti esponenti dell'agenzia britannica, secondo i quali c'è stato un incremento di legami tra estremisti e associazioni no profit.

Le infiltrazioni di questo tipo sono triplicate negli ultimi tre anni. Solo nel periodo che va dal 2015 al 2016, ci sono state ben 630 casi di abuso per fini terroristici di associazioni benefiche inglesi che operano nei Paesi maggiormente colpiti dal terrorismo islamico (Siria ed aree limitrofe).