L’ultimo fatto di cronaca legato all’immigrazione selvaggia nel nostro Paese rischia di diventare la classica goccia che fa traboccare il vaso. Il centro di accoglienza di Cona, nel veneziano, è stato teatro di una rivolta violenta, scatenata dalla morte di una ragazza di origine ivoriana. Di fronte all’incapacità delle autorità italiane di fare fronte all’emergenza migranti, sono diverse e contrastanti le reazioni politiche. Da segnalare c’è, certamente, quella di Francesco Storace sul ‘suo’ Giornale d’Italia. Il giornalista leader de La Destra, da sempre legato alle idee della destra sociale che fu, si sfoga con un editoriale comparso sulle pagine on line del quotidiano.

La sua ricetta contro l’immigrazione clandestina di massa è una sola: rispedirli tutti a casa loro o, in alternativa, nella sede romana del Pd, oppure direttamente nelle accoglienti magioni di Renzi, Gentiloni, Alfano e la Boldrini (tesi condivisa dal governatore veneto Luca Zaia, guarda il video qui sotto).

“Promettiamo la luna a quelli che vengono dal terzo mondo, e non riusciamo neppure a garantirgli la vita”, scrive Storace facendo riferimento alla tragica morte per trombosi polmonare della ragazza di 25 anni originaria della Costa D’Avorio. Una vicenda a suo dire commovente, che però non è giustificata perché la giovane non fuggiva da nessuna guerra. Messo, dunque, subito da parte il cordoglio, se la prende con i nostri governanti i quali ancora non hanno capito che “accoglierli tutti è impossibile”.

Secondo il leader de La Destra, i politici sopracitati “da anni seminano di parole vuote le politiche italiane sull'immigrazione” e, anziché aprire le loro di braccia all’accoglienza, di fatto “aprono le nostre”.

Storace ritiene inaccettabile la rivolta esplosa due notti fa in Veneto che ha visto coinvolti i 25 operatori della struttura, tenuti per ore in ostaggio, fino alla riuscita mediazione delle forze dell’ordine che ha consentito di liberarli.

L’ex colonnello finiano ricorda come non sia la prima volta che accadono fatti di questo genere a Cona e allora, si chiede polemico, cosa aspetta il ministro dell’Interno Minniti a “buttare fuori dal nostro Paese i violenti ospiti del Cie locale?”. L’Italia sta diventando una “terra di nessuno” dove ognuno si sente libero di fare “come gli pare”.

E allora, sale di tono il ‘camerata’ Storace, basta con il “clima buonista” che caratterizza le politiche italiane sull’immigrazione che stanno alimentando esclusivamente “l’indignazione della pubblica opinione”.

Il direttore del Gironale d’Italia cita poi Matteo Salvini il quale, a caldo, aveva ricordato che in Bulgaria, per un caso analogo a quello di Cona, è stato “chiuso il centro immigrati” e “rispediti in patria i facinorosi”, definiti “gente ingrata” che a Cona ha “sfasciato, bruciato, distrutto oggetti e sequestrato persone”. Insomma, “che altro deve succedere”, si chiede retoricamente Storace, per giungere ad una “svolta autentica”? Sposata senza indugio anche l’equazione immigrazione incontrollata = terrorismo.

Se l’attuale classe dirigente non sa contrastare il fenomeno, allora sarebbe auspicabile “lasciare il campo ad una classe dirigente molto più determinata” (lasciamo al lettore la facoltà di immaginare a chi stia facendo riferimento il politico estimatore di Benito Mussolini).