La Central Intelligence Agency ha consegnato direttamente nelle mani dell'ex presidente Obama, l'elenco dei nomi dei funzionari sovietici che hanno violato i sistemi per avere accesso alla documentazione dei democratici, per fornirli a Wikileaks. Scontro senza sosta tra il presidente uscente ed il neo eletto: le eccessive ingerenze della Russia nelle elezioni presidenziali, hanno compromesso ulteriormente il rapporto tra Donad Trump e Obama stesso. Nel documento che la Cia ha redatto, lungo cinquanta pagine, si fanno i nomi degli hacker che avrebbero addirittura esultato per la vittoria del magnate repubblicano.
Questo è ciò che rivela il celebre network radiotelevisivo statunitense "National Broadcasting Company" (Nbc).
Oggi Donald Trump incontrerà a New York i vertici dell'Intelligence, il capo della Cia J. Brennan, il capo della Federal Bureau of Investigation (Fbi) J. Comey e J. Clapper. Quest'ultimo è il capo della National Intelligence. Il polverone di polemiche internazionali sollevato in occasione delle elezioni dell'8 novembre, rimane ancora nell'aria. Esattamente otto giorni dopo, l'attuale presidente uscente aveva accusato la capitale della Russia di esser stata la responsabile dell'attacco hacker al partito democratico di Hillary Clinton. Si è poi scoperto che in un incontro, in Settembre in Cina, tra Obama e il numero uno russo Vladimir Putin, uno degli argomenti di discussione era proprio incentrato sulla richiesta di cessazione, da parte dell'ex presidente americano, di attacchi simili.
Qualche giorno dopo arriva l'ufficialità dell'espulsione di trentacinque alti ufficiali sovietici in stretti rapporti con i servizi segreti. Putin non volle reagire ed aspettò l'esito delle presidenziali americane.
La risposta dell'interessato
La reazione di Trump, invece, non tarda ad arrivare. Ancora una volta tramite social network ed ancora una volta, con una serie di tweet, il tycoon si interroga su come sia stato possibile che la National Broadcasting Company sappia del contenuto del rapporto segreto della Cia inerente al famoso elenco di hacker e l'annessa interferenza da parte della Russia.
Ma la polemica non accenna ad affievolirsi e placarsi: nei tweet successivi, Trump dubita fortemente che la rete di sistemi del "Democratic National Economic Committee" sia stata violata, facendo leva sul fatto che lo stesso Comitato Democratico non avrebbe consentito all'Fbi l'accesso al server, impedendo quindi qualsivoglia valutazione dei dati e delle informazioni nei database, durante il periodo di indagine sulla presunta presenza sovietica dietro le elezioni. Trump, dunque, si chiede come e per quale motivo oggi tutti quanti siano così certi dell'attacco e della violazione della rete, dato che nessuno ha mai avanzato dubbi a tempo debito.