Protagonista suo malgrado delle indagini sul caso Consip che stanno facendo tremare Renzi e non solo, Luca Lotti si appresta ad affrontare una delle prove più dure della sua fulminante carriera politica. Pur non essendoci seri rischi di perdere il posto, la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle assume però un significato ben preciso per l'attuale fase della politica italiana ed in particolare per il centrosinistra. E' chiaro infatti come nel mirino non ci sia tanto l'attuale Ministro dello sport, quanto lo stesso Matteo Renzi. Lotti non è solo uno dei suoi fedelissimi, ma è coinvolto in un'indagine che tocca da vicino lo stesso ex premier vista la presenza fra gli indagati anche di suo padre Tiziano.

Lotti si mostra sereno

I numeri per respingere l'attacco dei grillini sono solidi. Non ci saranno infatti solo i voti contrari dell'attuale maggioranza di Governo ma anche quelli di Forza italia che non asseconderà l'iniziativa grillina. La sensazione è che quello di questa mattina sarà un voto dall'esito scontato più utile a tenere alta la tensione del dibattito su questo Governo piuttosto che a sfiduciare Lotti, al momento solo indagato - nel suo caso per rivelazione del segreto d'ufficio - al pari, ad esempio, di altri esponenti politici anche in casa grillina.

Appare forse questo il punto più fragile della strategia degli uomini e delle donne di Grillo. Come conciliare infatti la dura posizione assunta nei confronti del Ministro del Governo Gentiloni con le posizioni garantiste mantenute invece verso il sindaco di Roma Virginia Raggi?

Nel corso della puntata di ieri sera di 'Dimartedì' ci ha provato Alessandro Di Battista a spiegare le ragioni del movimento, motivando la mozione contro Lotti come un atto di sfiducia, non tanto per lo status di indagato, quanto per quella che agli occhi dei pentastellati appare come una posizione inopportuna che sul piano istituzionale sarebbe emersa a suo carico nella vicenda Consip.

Attaccare Lotti per indebolire il Governo

Convincenti o meno che siano le spiegazioni addotte dal M5S, la votazione di questa mattina resta un passaggio non di poco conto nel già accidentato percorso politico del Governo, minato dalle tensioni interne al Centrosinistra e dalla competizione che si sta giocando nello stesso Esecutivo Gentiloni.

Non va dimenticato infatti, che tra i banchi del Governo, oltre a Luca Lotti siede uno degli avversari di Renzi nella corsa alla segreteria del Pd come il Guardasigilli Andrea Orlando. Chissà se il Capo del Governo, quando ha accettato l'incarico avrebbe potuto immaginare che avrebbe attraversato in pochi mesi una scissione del suo partito, una mozione di sfiducia per uno dei ministri politicamente più importanti come Lotti e una gara tutta interna al Pd, e in parte al suo Governo, per la prossima leadership del centrosinistra. Altro che avatar.