Migranti traghettati per cifre astronomiche sulle coste europee da scafisti senza scrupoli appartenenti a feroci organizzazioni criminali. Nell’immaginario collettivo la situazione è questa, ma la realtà può essere più complessa. Non necessariamente lo scafista è un freddo delinquente, ma potrebbe agire per necessità, obbligato dalle pressioni e le minacce delle suddette organizzazioni. Almeno è quanto sostenuto dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro in audizione davanti alla commissione Schengen a palazzo San Macuto.
Traffico migranti, la presenza delle Ong
La presenza delle Organizzazioni non governative nel Mediterraneo, pur animata da motivazioni umanitarie, rischia di compromettere l’azione di contrasto all’illegalità, spiega Zuccaro: “L’intervento immediato delle navi delle ong rende inutili le indagini sui facilitatori delle organizzazioni criminali, rendendo più difficili le indagini”. Il procuratore ha intenzione così di aprire un’inchiesta per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti delle Ong”, che violerebbero “l’articolo 12 della legge Bossi-Fini” per l’approdo di “migranti che non dovrebbero arrivare”, ma anche la convenzione di Ginevra, che obbliga al trasporto dei soccorsi nel porto più vicino, “ma questo non avviene”, commenta Zuccaro.
Intesa Italia-Germania sull’accoglienza migranti
Intanto, importante accordo raggiunto nel vertice di Berlino dello scorso 20 marzo fra Italia e Germania. Il governo teutonico ha acconsentito ad accogliere 500 migranti al mese, sbloccando una situazione di stallo che rischiava di diventare costipante per l’Italia. “Ora anche Austria e Svizzera hanno promesso di aprire le porte a significative quote di migranti”, dichiara soddisfatto il ministro dell’Interno Marco Minniti.
“Si tratta di mettere da parte egoismi e chiusure nel nome di un’Europa mai messa in discussione come in questo momento”. Ue che deve quindi ritrovare un’immagine positiva “nonostante il buio delle minacce del populismo e della destra xenofoba”, trovando “slancio per guardare al futuro”.
Il punto sugli sbarchi dei migranti
I dati in possesso del Viminale parlano di flussi in arrivo per il 90% dalla Libia, anche se i cittadini libici sono completamente assenti.
Si tratta perlopiù di originari dell’Africa subsahariana ed Egitto, con il quale si lavora per un’intesa che favorisca i controlli ai confini, mentre nello stesso ambito è a un livello più avanzato la cooperazione con il Niger. Sarebbe una strategia molto probabilmente più proficua dei rimpatri forzati, “molto difficili se non in casi individuali precisi”, a detta del viceministro degli Esteri Mario Giro, intervenuto nel corso del programma radiofonico Radio Anch’io: “Bisogna fare i rimpatri volontari assistiti, che presuppongono tutta una costruzione diversa in termini di rientro, soldi e cooperazione”.
Il messaggio del Papa ai migranti
E nell’incontro con i direttori di Migrantes, il Santo Padre ha ribadito ancora una volta la sua sensibilità sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza, per cui si deve “proseguire nell’impegno, favorendo l’integrazione di profughi e rifugiati, tenendo conto dei diritti e dei doveri reciproci per chi accoglie e chi è accolto”. Un problema, quello dei migranti, che per papa Francesco è “la tragedia più grande dopo quella della Seconda Guerra Mondiale”.