Simili nel termine, ma ovviamente molto distanti. I processi popolari non sono una novità nella storia politica italiana. Infatti già durante i cinquantacinque giorni che segnarono il rapimento e la morte di Aldo Moro, queste parole furono utilizzate nei comunicati stampa diramati dalle Brigate Rosse.

Il processo popolare invocato dal Movimento dei Forconi-9 dicembre non è minimamente paragonabile a quello effettuato da un gruppo terroristico, ma ricalca un periodo storico che segnò la storia della nostra Repubblica.

La classe politica come il male peggiore

In un momento storico difficile, soprattutto dal punto di vista economico, il Processo Popolare a cui la classe politica è sottoposta quotidianamente evidenzia un malcontento che attraversa tutta la Penisola.

Nessuno però processa chi è ritenuto colpevole. Dunque il popolo si sostituisce agli organi di polizia e di Stato che dovrebbero assicurare tutto ciò. Anche se questo non è possibile e dunque il modo porta un messaggio fuorviante, o ancor meglio ad un’ interpretazione sbagliata di tale messaggio. Con il rischio che qualcuno, senza ragionare, possa far piombare nel caos un intero Paese anche con un semplice gesto. La storia si ripete, il processo popolare anche. Con la speranza che le ondate di violenza siano soltanto un brutto ricordo.