Rinascimento è partito. Il movimento politico di Vittorio sgarbi, nato dal web che si prefigge di far tornare gli italiani alla bellezza. Sgarbi ha intuito il potenziale che si nasconde dietro il web e per questo ha lanciato tramite la sua seguitissima pagina facebook il suo nuovo soggetto politico, declarandone le ideologie e invitando i suoi simpatizzanti e sostenitori a diventarne partecipi con una presenza martellante di video e post.
Sgarbi sostanzialmente sta cercando di usare il web allo stesso modo in cui fece Beppe Grillo con il suo Movimento 5 stelle in tempi non sospetti.
Creare cioè un aggregazione politica che possa abbattere le distanze tramite strumenti online. Chiaro è che Rinascimento e il Movimento sono due entità estremamente diverse, così come i loro ideatori, senza tenere conto del fatto che Il Movimento è una realtà affermata il cui scopo attuale è quello di poter governare il paese mentre la creatura del critico d’arte ferrarese sta muovendo i suoi primissimi passi.
Sgarbi tra l'altro è sempre molto critico nei confronti del comico genovese e della sua creatura. Dai suoi account ufficiali, il critico non ha mai mancato di esternare il suo pensiero in proposito.
La 'non' prima volta di Vittorio
Non è certo al prima volta che Sgarbi, navigato marinaio della politica italiana, tenta di fondare un partito.
Il primo fu la famosa Lista Pannella-Sgarbi (1996-2001) che non ebbe un eccezionale seguito, cui fece seguito la Rete Liberal Sgarbi ed infine pochi anni fa il partito della Rivoluzione che però non ebbe la capacità di autofinanziarsi e per questo morì sul nascere.
Rinascimento, che fa riferimento a uno dei periodi storico artistici tanto cari a Sgarbi ha dunque da poco dato vita al proprio sito e lanciato la sua campagna tesseramenti oltre che la ricerca di persone che si impegnino attivamente nel progetto.
Lo staff di Sgarbi su sue direttive ha messo in luce anche i 17 punti programmatici su cui si baserà la politica del movimento che vedono al primo posto il lavoro, seguito da fisco, giustizia, immigrazione e sanità. Al sesto posto il tema che sicuramente tocca più da vicino il professore: la cultura.