Mutamento nelle intenzioni di voto degli italiani dopo un periodo di equilibrio tra le forze in campo. E’ quanto emerge dal sondaggio politico di oggi, martedì 21 marzo 2017, realizzato da Ipsos PA per il ‘Corriere della Sera’ e firmato da Nando Pagnoncelli. La crescita del M5S e il calo del Pd i dati più rilevanti: i pentastellati non sono mai stati così in alto, i dem mai così in basso da anni. Nel dettaglio, con un aumento che sfiora l’1,5% rispetto alle ultime previsioni il M5S si attesta al 32,3% raggiungendo il suo punto più elevato, mentre il Pd scende al 26,8% perdendo più del 3% rispetto alle previsioni di febbraio.
Anche se in lieve calo, con il 33,6% il valore più alto resta comunque quello dell’astensione e degli indecisi.
Se si votasse oggi
I democratici pagano la recente scissione, anche se il neonato Mdp non va oltre il 3,3%, ma insieme a Sinistra Italiana (2,7%) e alle altre forze a sinistra del Pd l’area in questione arriva ad un significativo 7%. In attesa del congresso Pd, che potrebbe migliorare ma anche peggiorare la situazione, legate come detto alla scissione, ma anche all’inchiesta Consip e alle turbolenze interne, le attuali difficoltà dei dem sono evidenti e il terreno che continuano a perdere favorisce la crescita del vantaggio M5S che, invece, non sembra risentire delle questioni al proprio interno legate soprattutto alla gestione del Campidoglio da parte di Virginia Raggi e alla vicenda della candidata di Genova sfiduciata da Beppe Grillo.
Centrodestra in stand by
Stabile la situazione nel centrodestra con Lega e Forza Italia che insieme raggiungono il 29,5% di consensi equamente divisi, come restano invariate le proiezioni che più indietro riguardano Fratelli d’Italia (4,6%), mentre Alternativa popolare, la nuovissima area creata da Alfano al posto del Nuovo Centro Destra, si attesta al 2,8%.
Scenario tripolare
Dati statistici a parte, quello che si evidenzia è il tripolarismo (M5S, Pd con l’area a sinistra e Centrodestra) con blocchi che si equivalgono nelle dimensioni e la prospettiva futura che tutti temono sempre più reale: nessuna forza politica sembra in grado di scavalcare la fatidica soglia del 40% che permetterebbe di governare in maniera stabile, si profila pertanto uno scenario di alleanze dopo voto tra partiti con programmi diversi e lontani tra loro, insomma, un possibile e probabile solito inciucio da Prima Repubblica, che sembra non finire mai.