Risale a ieri, 13 aprile, l'utilizzo da parte dell'esercito americano della Moab, acronimo di "Massive Ordnance Blast Bomb" o anche "madre di tutte le bombe", una potente bomba non nucleare dal peso di dieci tonnellate di esplosivo. La Moab è stata lanciata da una nave cargo C-30 sul territorio di Nanghar in Afghanistan per distruggere tunnel e grotte utilizzate dai miliziani dell'Isis e secondo fonti ufficiali avrebbe causato la morte di 36 affiliati all'Isis.
Il lancio della 'madre di tutte le bombe' da parte degli USA fa discutere il mondo
Da parte di molti osservatori internazionali nonché da parte di molti giornali come il Daily Mirror, il ricorso alla Moab è stato considerato un deterrente nei confronti di paesi come la Corea del Nord.
Già la settimana scorsa lo spostamento della portaerei Carl Vinson nei pressi della penisola coreana è stato interpretato come un segnale nei confronti del governo di Pyongyang pronto ad effettuare l'ennesimo test nucleare. L'azione americana ha irritato il governo coreano che si è detto pronto all'utilizzo di qualsiasi mezzo per difendersi da un possibile attacco americano. Diverso è il pensiero di giornali come Vox che parlano di scelta tattica da parte dell'esercito Usa in quanto l'uso della Moab mai sperimentata da quando è stata ideata nel 2003, non è stato autorizzato direttamente dal presidente Trump. Durante l'incontro con i giornalisti Donald Trump si è detto orgoglioso del proprio esercito affermando anche che i militari hanno piena autonomia decisionale per quanto riguarda l'Afghanistan e spiegando come il ricorso all'ordigno non abbia causato vittime tra la popolazione civile.
Cresce la tensione internazionale
Certamente negli ultimi tempi la tensione internazionale è cresciuta basti pensare al lancio di missili americani sulla Siria in risposta al massacro di centinaia di civili tra cui molti bambini che, sempre secondo fonti americane, sarebbe stato autorizzato dal presidente Assad. Di qui l'irritazione del governo russo, da sempre alleato della Siria.
I segnali non affatto incoraggianti dopo decenni di pace apparente, i rapporti tra le grandi potenze non sono mai stati così tesi, l'avvento di Trump alla guida del Paese più forte del mondo lascia preludere a scenari sconfortanti e soprattutto gettano ombre preoccupanti sul futuro. Se ogni governo per dimostrare il proprio potere iniziasse ad utilizzare il proprio arsenale bellico, allora a pagarne le conseguenze saranno solo e solamente milioni di civili, vittime innocenti dei giochi di guerra.