Dal punto di vista storico, il 20 maggio dovrebbe essere una data importante per l'isola di Cuba. Il 20 maggio del 1902, infatti, la Repubblica caraibica ottenne formalmente la propria indipendenza, ma rimase sotto il vigile protettorato americano. Per i cubani, pertanto, il vero giorno dell'indipendenza è considerato l'8 gennaio 1959, quando i rivoluzionari guidati da Fidel Castro entrarono a L'Avana dopo aver rovesciato il regime di Fulgencio Batista. Dopo la morte del lider maximo, lo scorso novembre, il futuro del piccolo Stato comunista è molto incerto, così come lo sono i rapporti con gli Stati Uniti che Barack Obama, nell'ultimo scorcio della sua presidenza, aveva tentato di ammorbidire recandosi in visita sull'isola.
Obama è stato il primo leader della Casa Bianca a compiere questo passo dopo la rivoluzione castrista e, in realtà, l'ex presidente aveva incontrato altre volte il suo omologo cubano, Raul Castro. Con Donald Trump, i rapporti potrebbero tornare tesi e, probabilmente, la distensione con L'Avana è una delle tante cose del suo predecessore che 'The Donald' intende cancellare. Intanto, gli auguri della Casa Bianca fatti pervenire per iscritto a Cuba nel presunto 'Giorno dell'Indipendenza' hanno fatto indispettire il governo caraibico.
La risposta del governo cubano
"Donald Trump è male informato", ha detto un rappresentante del governo cubano nel corso di un intervento sulla TV pubblica. L'esponente della giunta presieduta da Raul Castro, ha definito "ridicoli gli auguri di Trump, perché il 20 maggio 1902 è nata semplicemente una colonia yankee che è durata fino all'1 gennaio del 1959, giorno in cui la rivoluzione di Fidel Castro ha vinto. Ma la stupidità delle dichiarazioni di Trump, sia sulla politica estera che su quella interna, ormai la capiscono anche gli altri rappresentanti del governo americano".
A conti fatti, il 2016 è passato alla Storia americana per due aspetti: il primo è stato caratterizzato dai numerosi viaggi di Barack Obama e dal suo tentativo di chiudere vecchie ferite. Iran, Cuba e Vietnam, sono tappe di un cammino che ha ripercorso gravi sconfitte, politiche ed anche militari, ai tentativi di Washington di volgere a suo favore gli equilibri geopolitici. Il 2016 è anche l'anno dell'elezione di Trump alla Casa Bianca, pertanto il 'reset' in tal senso è più che prevedibile.