Qualche giorno fa Anonymous si è schierato contro la persecuzione attuata nei confronti del BDS da parte di Israele, ma che cos’è il BDS? Boycott, Divestment and Sanction ovvero Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni non è altro che una campagna globale di boicottaggio contro Israele. Sono tre gli obiettivi che si prefigge di raggiungere questo movimento:

  • Fine dell’occupazione israeliana.
  • Piena uguaglianza per i cittadini arabo-palestinesi di Israele.
  • Rispetto per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

La campagna è iniziata nel 2005 promossa da diverse organizzazioni non governative palestinesi alla quale, poi, hanno aderito anche altre organizzazioni tra le quali, è bene ricordare, ci sono la Jewish Voice for Peace e Rete Ebrei contro l’occupazione.

Il movimento ha ricevuto, anche, moltissime critiche ed è stato accusato di danneggiare la causa stessa dei palestinesi. In questo caso, però, interessa sottolineare come il governo israeliano abbia diverse volte minacciato gli appartenenti a questa rete, minacce anche fisiche, a testimonianza del fatto che, comunque, il boicottaggio sta avendo i suoi effetti.

Le minacce

Come dichiarato da Amnesty International destano particolare preoccupazione le parole espresse dal Ministro israeliano dei Trasporti, Intelligence ed Energia Atomica Yisrael Katz che ha inviato il governo israeliano ad effettuare eliminazioni fisiche mirate dei leader del BDS servendosi dell’aiuto dei servizi segreti del suo paese.

Analogamente Gilad Erdan ministro degli affari strategici ha affermato che, prima o poi, i leader del BDS dovranno “pagare il prezzo”, salvo poi correggere il tiro dicendo che non si riferiva a danni fisici.

Rapporti e dichiarazioni ai media di ministri del governo israeliano fanno pensare che quest’ultimo usi i servizi di intelligence per spiare e controllare i cittadini occidentali dediti al boicottaggio.

Secondo un funzionario israeliano i servizi segreti monitorano l’attività di tutte quelle organizzazioni che collaborano con il BDS.

Sta di fatto che questa enorme attenzione da parte del governo israeliano nei confronti dei membri del BDS è sintomo e sinonimo di insofferenza e preoccupazione nei confronti di un movimento che aumenta sempre di più i suoi proseliti in giro per il globo e la sensazione è che le fila si allargheranno sempre di più nonostante le minacce e le intimidazioni.