Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali, ha presentato oggi le proprie dimissioni al Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo gentiloni. Le dimissioni sono state accettate e la guida del Dipartimento per gli Affari regionali è stata assunta ad interim dallo stesso Paolo Gentiloni.
La lettera al presidente Gentiloni
Le dimissioni sono state presentate tramite una lettera inviata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: nel testo, Costa dichiara di non poter "Far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al governo rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero".
In effetti, Enrico Costa aveva più volte espresso le sue posizioni contrarie rispetto ad alcune linee guida del governo Gentiloni: i contrasti erano apparsi evidenti sul tema dello ius soli, con l'ormai ex ministro che aveva esternato serie riserve sull'opportunità di approvare una simile legge con una maggioranza risicata, aggiungendo che anche un eventuale esame nel prossimo autunno, in assenza di un ampio appoggio da parte delle Camere, non avebbe portato a una soluzione positiva.
Voto contrario alla riforma del processo penale
Anche nello scorso giugno, in occasione del voto per la riforma al processo penale alla Camera dei Deputati (passato solo grazie alla questione di fiducia), Enrico Costa si era messo in posizione contraria al governo, votando "no".
Una querelle cui oggi è arrivata la parola "fine" con le dimissioni presentate tramite lettera: l'ufficio stampa di Palazzo Chigi ha emesso una nota in cui si legge che le dimissioni sono state accettate e che "Ringraziando Costa per il contributo dato all'esecutivo, il Presidente del Consiglio assume l'interim degli Affari Regionali".
La biografia di Enrico Costa
Nato a Cuneo il 29 novembre 1969, avvocato e giornalista pubblicista, Enrico Costa ha iniziato la carriera politica nel 1990 quando è stato eletto consigliere comunale a Villanova Mondovì, carica che ha mantenuto sino al 2003. Dal 1995 al 2004 è stato consigliere provinciale di Cuneo, poi consigliere regionale del Piemonte dal 2000 al 2006 (negli ultimi due anni è stato nominato vicepresidente).
E' stato eletto deputato nelle ultime tre legislature, ricoprendo incarichi in diverse commissioni (Giustizia, Bicamerale sulla Semplificazione della Legislazione). Ha fatto parte della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati dal 2008 al 2013. Per quanto riguarda il governo, è stato viceministro alla Giustizia dal 28 febbraio 2014 al 28 gennaio 2016.
Dal 10 Febbraio 2016 è stato ministro per gli Affari regionali e le Autonomie del governo Renzi, poi ministro senza portafoglio dal 12 dicembre 2016 nel governo Gentiloni, assumendo la direzione del Dipartimento per gli affari regionali.