Che la storia del nostro Paese sia piena di sangue è vero, ma è pur sempre la nostra storia. Da molto prima dell'Unità d'Italia, queste terre hanno visto battaglie, guerre, persecuzioni religiose e quant'altro abbattersi sul nostro Paese. Il fascismo è stato solo l'ultimo grande movimento - con i suoi pro e i suoi contro - che ha coinvolto tutta la popolazione. Durante il Ventennio sono state costruite molte opere, e sembra che siano proprio queste ultime ad infastidire.

La Boldrini e la cancellazione dei monumenti fascisti

Per la presidentessa della Camera, le opere del Ventennio creano disagio a molti sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, in maggior parte partigiani.

Dunque, il problema è legato ai simboli che richiamano il fascismo, ovunque essi siano. Tuttavia, gran parte dell'Italia è piena di questi monumenti, con intere città che potrebbero essere addirittura definite come un "inno al fascismo": Latina, Sabaudia, Carbonia. Per non parlare delle stazioni ferroviarie: tra le più importanti ricordiamo quella di Milano (ancora piena di fasci littori ed aquile) e la stazione Termini.

In ultimo, ma non meno importante, il Foro Italico a Roma, dove staziona imponente un obelisco con la grande scritta "Mussolini Dux". Proprio questo monumento balzò agli onori delle cronache qualche anno fa quando, sempre la Boldrini, chiese di cancellare la scritta inneggiante al Duce dall'obelisco.

In quell'occasione migliaia di persone, non solo nostalgici del Ventennio, si scattarono dei selfie sotto il monumento, accompagnati dall'hashtag #ciaoboldrì. A volte le idee ritornano, e anche la presidentessa della Camera è tornata all'attacco con le stesse richieste: cancellare i monumenti che richiamano il fascismo.

Le motivazioni sugli abbattimenti

Più di qualcuno si è domandato perché, in tempo di crisi economica così dilaniante per l'Italia, si sprechi tempo a discutere di queste cose. Il tutto sembra tornato in auge a seguito della proposta di legge dell'On. Emanuele Fiano di vietare il commercio di gadget fascisti e, con ciò, la propaganda che ne deriva.

A quanto pare la Boldrini, incalzata da qualche giornalista che le domandava un giudizio su questa proposta, ha rispolverato la sua vecchia idea: cancellare i monumenti che inneggiano al fascismo. La sua idea ha scatenato l'ilarità della rete, e nei commenti si legge di tutto: oltre a insulti e minacce, troviamo anche quesiti intelligenti e ponderati. Come, ad esempio, chi ha paragonato la presidentessa della Camera all'Isis, che in Siria ha distrutto i monumenti storici.