Il Pd si arrende: stop allo Ius soli, la cittadinanza agli stranieri per nascita sul territorio italiano o a conclusione di un ciclo di studi in Italia. Dopo la capigruppo in Senato di ieri sera, come ha ammesso il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda, la svolta è ufficiale: la legge sullo ius soli non è più in calendario a settembre, non ci sono voti sufficienti al Senato. Immediata l'esultanza della Lega, con il leader del partito Matteo Salvini che si intesta la vittoria: "Un risultato della Lega e del buon senso, grazie amici, la battaglia continua!", sono le sue parole in serata.

Anche il M5S si sente in qualche modo di intestarsi questo cambiamento di direzione, dal momento che è stato anche il silenzio dei grillini a rendere evidente la mancanza dei voti a palazzo Madama.

Non stupiscono quindi le parole di soddisfazione del capogruppo Enrico Cappelletti: "Su questa riforma data la sua importanza occorre che si esprimano i cittadini con un referendum, ecco perché la decisione dei capigruppo incontra le richieste del M5S". Un'inversione che sorprende, se si considera il ddl proposto dai Cinque Stelle nel 2013, sostanzialmente in linea con la legge ora affossata, anzi sotto qualche aspetto più generoso.

Ius soli rinviato a data "da definire" cioé a mai più. Almeno in questa legislatura

E così, nonostante i proclami fatti fino a pochi giorni fa sull'approvazione entro ottobre della legge sullo ius soli "temperato" (solo a chi nasce in Italia da genitori dei quali almeno uno con permesso di soggiorno di lunga durata o a chi è arrivato prima dei 12 anni e ha completato un ciclo di studi, cosiddetto ius culturae), la calendarizzazione della legge è stata rimandata a "data da definire", cioè verosimilmente a mai più almeno in questa legislatura.

Con buona pace di Anna Finocchiaro e gli altri senatori dem che continuano a ripetere il mantra della prossima approvazione appena ci saranno le condizioni in aula. Su ddl anche Forza Italia e Alternativa Popolare si sono messe di traverso. Critici sul rinvio solo Sinistra Italiana e gli "ex" di Mdp, che avrebbero invece votato la legge insieme al Pd.

Evidentemente il partito di Renzi, alla vigilia dell'approvazione del Documento di economia e finanza e soprattutto in vista del voto alle politiche, non se la sente di insistere rischiando la stabilità governativa e il malcontento popolare.

Interessati 800 mila minori stranieri. La maggior parte romeni, albanesi e marocchini

Lo ius soli avrebbe concesso la cittadinanza italiana a circa 800 mila minori stranieri, quasi l'80% dei residenti in Italia, dei quali le comunità più numerose sono rappresentate da romeni, albanesi e marocchini. A seguire cinesi, filippini, indiani, moldavi, ucraini, pachistani e tunisini. Tra loro, i figli di famiglie musulmane sono poco più di un terzo, il 38% circa, il 44% sono invece di religione cristiana (studio della fondazione Moressa pubblicato da La Repubblica). In favore del ddl si è espresso più volte anche Papa Francesco.