Solo pochi giorni dopo che Marck Zuckerberg aveva detto che era “folle” l’idea di un coinvolgimento della sua società nello scandalo del ‘Russiagate’, favorendo l’ascesa alla presidenza americana di Donald Trump, ritratta presentando al congresso degli Stati Uniti i fascicoli riguardanti le pubblicità ingannevoli e tendenziose, acquistate da committenti russi sotto falso account, e che avrebbero svolto un ruolo chiave nel nella campagna presidenziale del 2016.

Obama incontrò Zuckerberg

E’ il Washington Post a rivelare che pochi mesi prima della proclamazione a presidente di Donald Trump, durante un convegno con altri leader a Lima, in Perù, Barack Obama avrebbe incontrato privatamente il giovane milionario e capo esecutivo di Facebook.

Nell’incontro, l’ex presidente americano, Barak Obama, informò Zuckerberg dello sfruttamento del social network da parte della Russia. Gli aveva chiesto di considerare seriamente la questione dei ‘fake news’ e delle conseguenze che avrebbero portato agli Stati Uniti d’America.

Ovviamente il direttivo del social e Zuckerberg non potevano prevedere l’ondata di ‘troll farm’ in arrivo da li a pochi giorni. Le scelte aziendali dalla società nata a Cambridge, nel 2004, sulla protezione dei propri sistemi e sulla libera espressione dei propri utenti, hanno reso difficile la scelta del loro ‘chief executive’, di far pervenire solo dopo un’accurata indagine interna, la documentazione richiesta dal procuratore speciale Robert Muller e dal Congresso statunitense.

Zeynep Tufekci, professore dell’università della Carolina del Nord e studioso della ‘Influenza dei social media nella società e nei governi’, ha dichiarato che “C'è stato un fallimento sistematico della responsabilità riguardante il ruolo svolto da Facebook”, e aggiunge, “Loro lo sanno benissimo cosa accadeva, è il loro modello di business evitare la sorveglianza”.

Il vicepresidente della politica pubblica e comunicazione, Elliot Schrage, incalza sulla questione delle responsabilità “Crediamo nel potere della democrazia, ecco perché stiamo prendendo così seriamente questo lavoro sull'integrità delle elezioni e abbiamo presentato ogni occasione per condividere ciò che abbiamo trovato”.

Intanto gli addetti ai lavori di Washington si stanno preparando una legge che regolamenti la diffusione dei contenuti politici sui social, una linea guida come per radio, TV e giornali, nello svolgimento della campagna elettorale.