Le recenti strategie militari del Presidente degli Stati Uniti sono state "fraintese": "Donald Trump ci ha dichiarato guerra", afferma il ministro degli esteri nordcoreano Ri-Yong-ho. "Tutte le manovre militari sono pronte. Abbatteremo i caccia bombardieri americani anche se situati al di fuori dei confini". Nel frattempo pyongyang, citando la carta dell'ONU, intende avvalersi del diritto di autodifesa.
Donald Trump avrebbe dichiarato guerra alla Corea del Nord facendo sorvolare quattro jet americani al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud a tre giorni dal lancio del missile intermedio lanciato da Kim-Jong-un.
Il gesto, ha spiegato Dana White, portavoce del Pentagono, serviva per dimostrare che gli Stati Uniti intendono bloccare ogni minaccia. "Trump afferma che la nostra supremazia non sarebbe durata a lungo. Stiamo per intraprendere una guerra": queste le dichiarazioni rilasciate a New York, in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dal ministro degli esteri di Pyongyang. Ad innervosire il leader nordcoreano, potrebbero essere state anche le esercitazioni di Cina e Russia nei mari della Corea del Nord.
Sanzioni
Regno Unito e Cina condannano apertamente l'ultimo lancio missilistico di Pyongyang, dichiarandosi favorevoli all'utilizzo delle sanzioni concordate in sede di Assemblea Generale delle Nazioni Unite per punire i ripetuti test illegali della Corea del Nord. Theresa May e Xi Jinping, premier della Gran Bretagna e della Cina, afferma Downing Street, sono d'accordo sulle ultime decisioni stabilite.
"Rappresentano l'unico modo per contrastare le mire di sviluppo del programma nucleare -missilistico della Corea del Nord e sono un potente segnale di unità e collaborazione internazionale. L'applicazione delle sanzioni è obbligatoria", queste le dichiarazioni rilasciate dai due leader. La Cina, dando seguito alle ultime decisioni stabilite dalle Nazioni Unite, ha, infatti, severamente tagliato l'export di petrolio verso la Corea del Nord: le esportazioni di greggio sono limitate a 500.000 barili dal primo ottobre al 31 dicembre, fino ad arrivare a 2 milioni di barili con l'anno nuovo.
Le esportazioni di prodotti raffinati saranno limitate, mentre sarà duramente vietata la vendita di gas liquefatto o condensato. Annullato completamente, invece, l'import tessile, principale fonte di guadagno per il regime nordcoreano: nel 2016 Pyongyang avrebbe esportato,nel settore, secondo le stime della Korea Trade Investment, beni per circa 750 milioni di dollari.