Il presidente Trump ha cancellato il piano "Dreamers" di Obama, mantenendo così la promessa che aveva fatto in campagna elettorale. Tramite un suo Tweet, il presidente americano ha sottolineato ancora una volta l'importanza di mettere in primo piano gli interessi degli americani.
Cosa prevedeva la riforma creata da Barack Obama?
È stato il segretario alla Giustizia Jeff Session a fare l'annuncio della cancellazione di ciò che aveva programmato l'amministrazione di Obama per quanto riguarda l'immigrazione, conosciuto come DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals).
Grazie a questo programma approvato nel 2012 da Obama, gli immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti in età minore seguendo i propri genitori, erano immuni dalle espulsioni ed avevano anche la possibilità di ottenere permessi di lavoro in età maggiore.
Dopo la decisione di martedì 5 settembre di abolire questi diritti, come promesso e voluto da Trump, la nuova legge prevede che dopo il 5 marzo 2018 gli immigrati irregolari devono far ritorno nei loro paesi di origine anche se non hanno nessun legame e sono cresciuti e conoscono l'America come la loro vera patria.
Obama rompe il silenzio e definisce senza senso cancellare DACA
Dopo questa decisione, l'ex presidente Usa, Barack Obama non è rimasto in silenzio e tramite un post sulla sua pagina Facebook ha criticato la mossa intrapresa dall'attuale governo, definendo sbagliato il fatto di prendersela con delle persone che non hanno fatto nulla di male.
Secondo lui, cancellare questa riforma è crudele poiché non si possono mandare via questi giovani in paesi che forse non conoscono e di cui non conoscono neanche la lingua. Obama lo definisce come "autolesionismo" il fatto di mandare via persone che sono cresciute, istruite e che hanno dato il loro contributo da anni negli Stati Uniti.
L'ex presidente ha voluto chiarire anche che l'azione che Trump cerca di intraprendere è il contrario dello spirito americano e del suo senso comune.
Obama: "Ciò che ci rende americani è la nostra fedeltà ad un insieme di ideali, che tutti siamo uguali, che ognuno di noi merita di avere la possibilità di fare ciò che vuole della propria vita".
Definendolo come un giorno triste per l'America, anche il creatore di Facebook, Mark Zuckerberg ha voluto commentare la decisione del governo Trump, definendo sbagliato togliere la possibilità a queste persone di vivere normalmente negli USA, persone che contribuiscono alla comunità e all'economia americana. Dopo l'apprendimento della notizia che da qualche giorno girava come voce non confermata, in tanti sono scesi in strada a contestare la decisione di "spezzare" questo sogno, e diverse sono state le manifestazioni intraprese in tanti stati americani.