Renzi e Gentiloni cancellano il bonus bebè da 80 euro mese per le famiglie più bisognose. Si è consumato al Senato l’ennesimo sgarro del Partito Democratico contro la famiglia: la legge di Stabilità 2018 conferma così il trend, gli italiani che vogliono fare figli devono arrangiarsi, e con i livelli di disoccupazione alle stelle, mitigati in maniera farlocca solo dal precariato, la bassa natalità in Italia resta un problema irrisolto anzi nemmeno affrontato.

Restiamo tra i paesi più vecchi al mondo e ciò non sembra interessare i governanti che pensano soltanto ad importare “nuovi italiani” per poter sopperire alla mancanza futura di forza lavoro, spacciandola per una misura inevitabile e sostenibile, sia a livello sociale che economico.

Il fondo per il bonus bebè contava circa 200 milioni di euro all’anno, che sono stati eliminati tout-court dal bilancio dello Stato, dall’altro lato è stato inserito un non meglio precisato “fondo per la famiglia” da 100 milioni di euro, ma ad oggi non è dato sapere a cosa verrà destinato, chi ne saranno i beneficiari e quali saranno le modalità d’accesso; saldo quindi negativo di 100 milioni rispetto all’anno precedente per le politiche sulla famiglia.

Una manovra simile sarebbe stata comprensibile solo se il bonus bebè fosse stato sostituito da un’azione più efficace da parte del Governo in favore delle famiglie meno abbienti, difatti la misura dello scorso anno era destinata alle famiglie con ISEE inferiore di 25.000€ (diventando 160€/mese per le famiglie con reddito inferiore a 7.000€/anno).

L’ideale sarebbe stata una misura in grado di consentire alle (poche) neo mamme italiane di seguire i primi anni di vita dei propri figli senza dover ricorre all'aiuto dei nonni, cosa che deve piacere parecchio al PD, dato che anche il Ministro dell’Istruzione ha appena dichiarato che l’obbligo di riprendere i figli da scuola fino a 14 anni potrà essere espletato tranquillamente dai nonni.

L’idea è che fare i figli sia un lusso, e a nostro avviso, è proprio questo approccio che deve essere combattuto dai governanti, con aiuti concreti che possano rilanciare la natalità nel nostro Paese, che ad oggi è tra i tre più “anziani”, per età media, al mondo insieme a Giappone e Germania.

“Non è un paese normale, tolto anche il bonus bebè” tuona Gigi De Paolo, Presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, aggiungendo che si tratta di una “manovra che guarda più alle elezioni che non alle reali esigenze del Paese.”

E di fatti questa modifica alla finanziaria sta passando in sordina nel mondo della politica, solo Giorgia Meloni (sensibile alla materia in quanto da poco mamma) ha espresso forte disappunto per la misura su un post su Facebook; mentre gli altri politici non si sono minimamente pronunciati ad ora.

Ma si sa, le politiche per la famiglia non fanno parte dello scontro politico attuale, molto meglio pensare a clandestini, figurine allo stadio e leggi liberticide piuttosto che al futuro di una popolazione sempre più vecchia.