Sono scesi in piazza i parlamentari del M5S, ma a Montecitorio si è rivelato un vero e proprio flop. In questo modo è saltato il raduno del movimento, fissato per il pomeriggio di giovedì 7 dicembre. La manifestazione era fissata inizialmente a piazza San Silvestro, salvo poi un cambio di programma successivo. I motivi, secondo alcuni esponenti dello stesso partito, sono da ricercarsi forse in qualche errore nell'organizzazione, più che ad un'assenza generale.

Le parole di Di Maio

"Credibilità", questo il concetto a cui punterebbe il M5S primariamente, secondo le parole di Luigi Di Maio.

Intervistato per l'occasione il Vicepresidente della Camera ha affermato: "abbiamo cambiato semplicemente la destinazione, per quello che ne so". Ha poi continuato parlando del programma elettorale del partito, nonché delle motivazioni che hanno spinto alcuni pentastellati a scendere in piazza. Contro gli sprechi economici in politica e gli stipendi troppo alti, ecco perché si sarebbe svolto il raduno. "Da oggi iniziamo a far conoscere il nostro programma di governo in tutta Italia con degli eventi mirati, che servono proprio a far conoscere i nostri progetti per il futuro di questo paese". Il palco allestito per l'occasione non sarà pertanto utilizzato, poiché saranno gli stessi esponenti del movimento a dialogare con i cittadini per le strade del centro storico di Roma, facendo volantinaggio.

Tutti, Di Maio escluso, poiché diretto a Milano per alcuni importanti impegni.

Le dichiarazioni di Di Battista

Parla di "misunderstanding" Alessandro Di Battista, sostenendo di non essere stato a conoscenza del raduno in piazza. Secondo i suoi piani, infatti, ci sarebbe stata esclusivamente un'attività di volantinaggio messa in atto dai membri del partito in sei zone di Roma diverse.

Conclude a questo punto ribadendo i concetti già espressi da Di Maio, ossia elencando i traguardi raggiunti dal Movimento Cinque Stelle riguardanti il taglio degli stipendi per i parlamentari e la lotta agli sprechi politici di ogni genere. Stando ai fatti, il movimento intenderebbe tagliare nettamente gli stipendi. Lo stesso volantino, da loro stessi distribuito e contenente il programma politico a cinque stelle, affermerebbe che: "dal 2018 i parlamentari hanno uno stipendio di 3000 euro netti e i cittadini possono controllare come vengono spesi i contributi che il governo versa loro semplicemente consultando i siti web di Camera e Senato".

Intervista ai due esponenti del partito da parte del Fatto Quotidiano, in cui viene parzialmente mostrato anche il volantino distribuito.