Su Buzzfeed News è stato postato un documento governativo che doveva restare segreto e che ad oggi imbarazza l'ala euroscettica del Regno Unito. Il testo è stato redatto da esperti del settore, su richiesta della stessa Theresa May, e spiega come l'uscita dall'Unione Europea avrà gravi ripercussioni economiche per il paese.

Un disastro economico

Ciò che desta scalpore è anche l'idea per cui, un'indagine del genere andava di sicuro eseguita prima di avviare il referendum sulla Brexit. Fatto sta che in ogni caso il PIL della Gran Bretagna è destinato a perdere tra i 5 e gli 8 punti percentuali.

Un esito dunque disastroso. La notizia ha raggiunto i principali tabloid, proprio nel momento in cui il premier si trovava in Cina, con un team di 50 imprenditori, pronti con buona probabilità a trovare inedite fette di mercato. E se ciò non andrà in porto, l'emorragia economia sarà inarrestabile.

Eppure ancora oggi in tanti vorrebbero imitare la May. In buona parte dei paesi dell'UE crescono i partiti populisti ed euroscettici. Vediamo quali sono.

I paesi che potrebbero uscire dall'Unione Europea

I Paesi Bassi diverso tempo fa hanno bocciato la Costituzione Europea e ad oggi la situazione è sempre più critica. Il leader dei populisti Wilders sta ottenendo sempre più consensi anche perchèi ha garantito al suo ampio elettorato di proporre una Nexit.

L'euroscetticismo cresce anche in Danimarca. Nel 2015 si è tenuto un referendum consultivo che poneva al vaglio del popolo una serie di quesiti legati al tema dell'integrazione. Il fronte del nazionalismo, in maniera a dir poco becera, ha fatto leva sugli attentati di Copenaghen ed alla fine il 42% della popolazione si è dichiarato favorevole a provvedimenti di riduzione dell'accoglienza.

Da questo alone di paura è emersa la richiesta di un'ulteriore referendum per un eventuale uscita dall'Euro.

La Svezia rappresenta un asse commerciale con la Gran Bretagna da diverso tempo e per tale ragione potrebbe seguirla nella sua decisione. La Polonia vuole invece rivedere alcuni trattati fondamentali e qualora non fosse accolta questa richiesta, potrebbe decidere di uscire dall'UE.

In Austria l'estrema destra ha trionfato e sappiamo bene quanto questi partiti desiderino la secessione. Discorso diverso per l'ungherese Orban che in questi ultimi tempi ha visto i rapporti con la Comunità logorarsi per le ragioni più disparate.

Ad oggi però si attendono le reazioni di questi leader al documento che solo negli ultimi giorni è emerso. Un rapporto del genere imbarazza anche il demagogo più spregiudicato e forse potrebbe essere la causa di sorprendenti ribaltamenti all'interno dei paesi europei.

In Italia la situazione è poco chiara. Se fino a due anni fa si gridava al referendum, oggi si parla di rivedere i trattati. E molti esponenti politici non danno un'idea chiara ed univoca del loro pensiero a riguardo. L'Unione Europea sta vivendo dunque un momento storico delicato e forse bisognerebbe muoversi al suo interno con maggior prudenza.