L'anno vecchio è terminato e Capodanno 2018 è passato da poco, ma il nuovo anno sta già regalando emozioni fortissime in ogni campo della società, dallo spettacolo allo sport fino, ovviamente, alla politica. In questo ultimo ambito, in modo particolare, la situazione è già incadescente, in virtù sopratutto di quel che attende l'Italia nei prossimi, decisivi mesi per il futuro della nazione. Le elezioni, programmate per il 4 Marzo 2018, sono alle porte e costituiranno il tema centrale di ogni discussione, dalle tribune televisive fino ai discorsi al bar mentre si beve un caffè.

Ma qualcosa ha già fatto scaldare gli animi, in anticipo sui tempi.

Mentana contro il Presidente della Repubblica

Il 31 Dicembre di ogni anno è contraddistinto dal celeberrimo discorso di augurio e di buon auspicio proclamato pubblicamente dal Presidente della Repubblica e rivolto a tutto il popolo italiano. Il messaggio di questo fine anno di Mattarella, tuttavia, ha scatenato alcune reazioni molto forti da parte di esponenti e giornalisti...sopratutto di uno. Enrico Mentana, infatti si è reso subito protagonista del nuovo anno, criticando aspramente una parte di quanto annunciato dal Presidente della Repubblica.

Il direttore di TG LA7 accusa la politica: "Non ha fatto nulla per i giovani"

Il direttore di 'TG LA7' non ha preso bene le parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella il 31 Dicembre scorso.

Il giornalista milanese, in particolare, non ha gradito quanto espresso dal Capo di Stato riguardo ai giovanissimi ragazzi e ragazzi nati nel 1999 che, da neo diciottenni, per la prima volta saranno chiamati al voto il prossimo 4 Marzo. Enrico Mentana, attraverso la sua pagina pubblica di Facebook, ha espresso il suo parere contrario al presidente senza usare mezze misure: "Ma perché mai un giovane dovrebbe andare a votare?

Il voto è l'esito di una presa di coscienza. Quali idee, speranze, promesse, sono state messe in campo per i giovani dai vari partiti? Nessuna". Il dibattito portato avanti da Mentana via social è proseguito su toni aspri. Il giornalista ha condannato la politica per non aver offerto strumenti necessari alla crescita umana e professionale dei giovani, arrivando a concludere il suo discorso con queste taglienti frasi: "Il voto è una conquista della democrazia, subito dopo le prime fondamentali parole: l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Ma per i giovani, nella realtà, quelle parole sono lettera morta".

Il Presidente reagirà alle durissime accuse?