Da Perugia a Bologna, passando per Piacenza, Macerata e Napoli, sembra di essere tornati negli anni ‘70 del secolo scorso, quando la violenza politica tra estremisti di destra e di sinistra, tra fascisti e antifascisti, insanguinava le strade della penisola. Secondo la Relazione presentata dai servizi segreti al parlamento pochi giorni fa, l’uso della forza da parte di dei centri sociali da una parte, e di movimenti come Forza Nuova e Casapound dall’altra, potrebbe addirittura aumentare con l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 4 marzo. Su questo tema, però, arriva l’opinione in controtendenza del professor Massimo cacciari, convinto che i veri responsabili del clima di odio politico siano gli attuali rappresentanti della classe politica che siede al governo e in parlamento.
L’opinione di Massimo Cacciari sullo scontro tra destra e sinistra
Secondo l’ex sindaco di Venezia, in quota centrosinistra, Massimo Cacciari, la campagna elettorale in corso sarebbe “la più bieca che si ricordi”. Il professore di filosofia, intervistato dal Quotidiano nazionale, espone la sua opinione sul clima di odio politico, con tanto di gravi episodi di violenza, che sta condizionando la corsa verso le urne del 4 marzo. A suo modo di vedere, era evidente che una campagna elettorale “piena di promesse vuote e intrisa di demagogia” avrebbe contribuito ad alzare il “clima verbale”. Frutto avvelenato di questa situazione sono i ripetuti scontri violenti tra estremisti di destra e di sinistra, ancora attaccati ai vecchi cliché di fascisti e antifascisti.
Secondo Cacciari, però, i veri “mandanti morali” della violenza politica montante non sarebbero i soliti ‘cattivi maestri’; al contrario, la colpa sarebbe tutta di “questi politici che hanno perso i contatti col Paese. Anzi con il sapere e il raziocinio”. Massimo Cacciari, da uomo di sinistra, dice “basta con questa storia del fascismo e dell’antifascismo” perché, aggiunge, “non se ne può più”.
La sua opinione è che ci troviamo di fronte ad una discussione “di una inconcludenza totale, fondata sul nulla”. Bisognerebbe pensare, invece, “al fatto che i nostri ragazzi escono da scuola senza sapere bene chi era Hitler e Mussolini”.
La relazione dei servizi sullo scontro tra fascisti e antifascisti
A fare da parziale contraltare alle conclusioni a cui è giunto Massimo Cacciari è la relazione dei servizi segreti sulla violenza politica, presentata in parlamento pochi giorni or sono.
Secondo le cosiddette ‘barbe finte’, infatti, “è sotto gli occhi di tutti che sta tornando la violenza nelle strade”. Gli slogan inneggianti alla violenza si moltiplicano nelle piazze. Parole d’ordine come ‘i covi dei fascisti si chiudono col fuoco’ o ‘morte ai comunisti’, che sembravano sepolte nel dimenticatoio della storia, sono tornate prepotentemente a fare tendenza. Secondo i servizi, la violenza sarebbe ormai divenuto un “fenomeno connaturato alle dinamiche dell’oltranzismo politico di entrambi gli schieramenti”. Tema centrale dello scontro è, secondo la relazione dei servizi, quello dell’immigrazione, cavallo di battaglia di fascisti e antifascisti, ma con finalità diametralmente opposte. Insomma, per concludere, “aumenta il pericolo di contaminazioni e di forme emulative rispetto a circuiti esteri a più marcata connotazione oltranzista così come quello di azioni xenofobe”.