Le Elezioni politiche del 4 marzo rappresentano un momento fondamentale non solo per l'Italia, bensì anche per il resto dei Paesi europei. Perciò, in un video su Facebook, il candidato premier pentastellato, Luigi Di Maio, rivolgendosi ai cittadini italiani, pone al centro del suo discorso i giornali e la televisione, i quali sono accusati di non divulgare informazioni eque e imparziali in materia di politica, ma di fare propaganda.
'Inquinamento' della campagna elettorale
Di Maio adopera il termine 'inquinamento', parla di una campagna elettorale inquinata e falsata, per cui lancia un appello a dirigenti, direttori e giornalisti a fare un passo indietro, a non propendere verso un partito piuttosto che verso un altro e, in siffatto modo, manipolare e contagiare i lettori che saranno determinanti il prossimo 4 marzo quando si recheranno alle urne.
Requisiti fondamentali di chi propaga informazioni, nonché i due pilastri essenziali, sono: serietà e imparzialità. Soltanto l'adozione di queste peculiarità permetterà, infatti, agli italiani di scegliere chi dovrà essere a capo dell'imminente prossimo governo nella più completa autonomia e libertà. L'indipendenza dell'editoria è una questione oltremodo importante, pertanto, Di Maio, auspica che il presidente Mattarella intervenga a riguardo
Televisione nelle mani dei partiti
Il grillino passa in rassegna due televisioni interamente dipendenti dai partiti: la Rai e la Mediaset. La prima è nella mani del governo e gestita da Mario Orfeo, nominato da Renzi, attuale segretario del Pd; la seconda è di Berlusconi.
In uno scenario così dipinto, che riproduce fedelmente la realtà, può addirittura sembrare un paradosso informare i cittadini italiani senza avere alcuna influenza verso l'uno o l'altro partito.
E i giornali?
Per ciò che concerne i giornali, la storia non cambia. Anzi. il Giornale è di Berlusconi, La Stampa e la Repubblica sono di De Benedetti, la tessera indispensabile del Pd.
In questa situazione - continua e precisa Di Maio - unico obiettivo di ambedue le forze politiche è 'gettare fango' sul Movimento Cinque Stelle attraverso le abominevoli fake news.
Un atteggiamento - conclude l'onorevole - a dir poco scorretto sia nei confronti dello stesso Movimento, ma soprattutto nei confronti degli elettori che saranno plagiati, imboccheranno una strada che non è quella della trasparenza e della chiarezza e saranno in possesso di convinzioni assimilabili alle meravigliose favole che si leggono ai bambini prima di dormire di modo che facciano bei sogni.