L'avventura di Liberi e Uguali, la nuova creatura di sinistra che ha candidato come premier l'ex presidente del Senato, Pietro Grasso, era partita sotto i migliori auspici. I primi sondaggi del mese scorso davano la lista al 7 %, con una punta massima del 7,4 secondo la rilevazione Ixè dello scorso 19 gennaio. Poi il calo: i sondaggi successivi l'hanno vista oscillare tra il 5 (consenso minimo rilevato da Bidimedia il 2 febbraio) ed il 6 %, con una punta massima del 6,5 rilevata da SWG l'8 febbraio. L'ultimo sondaggio a cura di EMG del 9 febbraio le assegna un 5,7 % nelle intenzioni di voto degli italiani.

Evidente che il peso politico di LeU, a meno di un mese dal voto, sarà molto relativo e difficilmente potrà costituire un tesoretto importante per eventuali maggioranza allargate. Nelle scorse settimane si era spesso discusso di un possibile dialogo con il M5S, ad oggi prima forza politica del Paese. Ma è evidente che un'alleanza o un 'interesse condiviso' come preferisce chiamarlo Luigi Di Maio, non avrebbe i numeri per governare.

LeU perde consensi: le possibile cause

Dando per scontato che LeU non sfiorerà nella maniera più assoluta la doppia cifra, c'è da chiedersi quali possano essere le cause di tale regressione. Certamente Grasso non sarà protagonista di un flop sullo stile del collega Ingroia e della sua Rivoluzione Civile, ma è chiaro che alla luce di un centrodestra che sembra avere i numeri per governare o, quantomeno, si avvicina al 40 %, molti elettori dell'area di centrosinistra considerano più utile alla causa un voto al PD nella speranza di non far vincere il trio Berlusconi-Salvini-Meloni.

Si ha poi l'impressione che l'esperienza iniziata all'insegna del 'vogliamoci bene' tra le diverse correnti che sostengono Grasso, tradotte nel riformismo di Bersani, il post-modernismo radicale di Civati e l'anima più dura e pura di Fratoianni, non abbiano una base comune. Molti elettori sono perplessi dalla presenza di due ex PD di spessore come il citato Bersani e l'ex premier D'Alema.

Senza contare la presenza del nuovo partito che sta certamente più a sinistra di chiunque altro: Potere al Popolo non sembra in grado di conquistare un seggio in parlamento, i sondaggi indicano percentuali che si aggirano intorno all'1 %, ma sono comunque voti tolti a Grasso.