Per una forza politica che nasce controcorrente e cerca sempre di tenere una direzione 'ostinata e contraria', è un testimonial ideale. Chiariamo subito un punto, non si tratta di un candidato, ma semplicemente di un uomo di sport ospite ad un appuntamento sportivo. O meglio ancora, alla presentazione del 'programma sport' del Movimento 5 Stelle che si terrà a Pescara il prossimo 28 febbraio. Interverrà all'evento Zdenek Zeman.

Una vita controcorrente

Il candidato 'sportivo' a tutti gli effetti ci sarà, stiamo parlando dell'ex nuotatore Domenico Fioravanti, campione olimpico a Sydney 2000, in lizza per le Elezioni politiche del 4 marzo prossimo nel collegio di Torino.

Sarà lui ad illustrare il programma del Movimento ai presenti della sala D'Annunzio dell'Aurum di Pescara. Il tema dell'incontro è 'sport e legalità'. "Trasparenza e legalità sono al centro di ciò che abbiamo in mente per il mondo dello sport - spiega Alessandro Di Battista - e ne parleremo anche con Zeman, sicuramente un esempio in tal senso". Una vita controcorrente, come abbiamo già detto, quella di un allenatore famoso per il suo modulo spregiudicato che ha dato certamente il meglio ai tempi del Foggia tra la fine degli anni '80 e la prima metà degli anni '90. Meno fortuna per lui sulla panchina di Lazio e Roma. Ad ogni modo il suo nome è legato anche alla vicenda del presunto abuso di farmaci nel calcio italiano, alla fine degli anni '90.

Le sue accuse fecero finire sul banco degli imputato la Juventus, il Torino, la Roma ed il Parma. Nel caso dei bianconeri, il procedimento si chiuse con l'assoluzione. In seguito Zeman intervenne nel processo legato allo scandalo 'Calciopoli', nel 2009, accusando l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, di avergli rovinato la carriera.

Secondo il tecnico boemo, Moggi gli avrebbe fatto 'terra bruciata' attorno per vendicarsi delle accuse che generarono il processo doping alla Juventus. La vicenda ebbe una coda velenosa di accuse e contro-accuse tra i due, scaturite in una querela che Zeman presentò nei confronti dell'ex dirigente juventino, poi prosciolto.