Il Partito Democratico di Matteo Renzi continua ad avere problemi interni: uno di questi deriva dalla decisione di candidare Maria Elena Boschi, nel collegio (ritenuto "sicuro") di Bolzano.

Il problema del Pd è che quattordici membri della minoranza dem locale, hanno annunciato la propria uscita dal Partito Democratico, a soli dieci giorni dal 4 marzo, non digerendo per niente la candidatura della Boschi e di Bressa, considerate come imposte dall’alto.

Secondo quanto detto da Luigi Fava, un dissidente PD ed assessore al comune di Ora, a Ilfattoquotidiano.it, è stato Karl Zeller, senatore uscente del partito Sudtiroler Volkspartei, a suo agio nei salotti romani ad orchestrare la doppia candidatura della Boschi e di Bressa a Bolzano, presentando il nome di quest’ultimo a Renzi, che in cambio ha proposto la Boschi, il tutto senza avvertire l’assemblea provinciale PD che invece ne è venuta a conoscenza dai siti d'informazione.

L’accusa

L’accusa dei dissidenti punta il dito proprio contro la sottomissione del Partito Democratico alla Svp, (che già governa in Alto Adige) sacrificando la rappresentanza italiana. Non sorprende infatti che per quanto ammesso dallo stesso Zeller, questa è stata una delle legislature più fruttuose negli ultimi 50 anni, riferendosi soprattutto alle norme di statuto di autonomia ottenute nei cinque anni di governo PD.

Secondo i critici altoatesini, la scelta di candidare Bressa e Boschi, dimostra che il Partito Democratico ha rinunciato a rappresentare la comunità democratica dell’Alto Adige, e questo malessere manifesto da tempo, ha avuto la goccia che ha fatto traboccare il vaso proprio nelle due candidature.

La volontà dei dissidenti

Il presidente del Consiglio provinciale, Roberto Bizzo, si definisce amareggiato per quanto sta accadendo negli ultimi tempi al partito, proprio lui, era un forte sostenitore di Renzi, ma nulla può fare contro la marea di voti che l’Svp porta con se' e che gli permette di avere seggi in Parlamento spesso cruciali per avere la maggioranza.

I contestatori puntano quindi a creare una nuova realtà moderata a sinistra, invitando a partecipare tutti coloro che vogliano farne parte, nel frattempo, consigliano ai propri elettori di puntare ugualmente al centrosinistra nelle elezioni del prossimo 4 marzo, per non sprecare nessun voto. E chissà che non guardino verso Liberi e Uguali.