E' arrivato un nuovo scontro tra il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il sindaco capitolino Virginia Raggi. "Se il miliardo al governo fosse veritiero lo avremmo incluso nel bilancio, ma lì non posso includere né promesse e né parole" ha dichiarato la Raggi. Dopodiché, è arrivata la dura replica del ministro Calenda: "Siamo di fronte ad un combinato disposto di arroganza ed incompetenza che non avevo mai sperimentato, l'unico modo è chiudere il tavolo con la Capitale". Insomma, il motivo del dibattito è ancora una volta il tavolo per Roma che l'inquilino del Mise aveva proposto qualche mese fa.

L'origine del botta e risposta: la lettera mandata dal dicastero al Campidoglio

Ad originare la nuova discussione è una lettera mandata del dicastero al Campidoglio, nella quale Calenda informa che Roma è in pericolo di perdere un miliardo di fondi e punta il dito contro l'amministrazione di "immobilismo" e di "carenza di capacità realizzativa". Una combinazione definita in maniera "sciagurata". perché secondo il ministro "preclude la possibilità di ottenere i risultati sperati", e specialmente di utilizzare le risorse già assegnate. Dei tra miliardi iniziali del sindaco del tavolo per Roma, si comprende dalla lettera, restano diciannove progetti operativi per un totale di risorse già individuate pari a 1256 milioni di euro.

Tutti piani presentati dal ministero e dalla Regione Lazio. La preoccupazione è che alcuni di questi piani di lavoro non sarebbero stati ancora messi in atto per mancati risultati (operativi e economici) da parte della gestione comunale.

La Raggi: "Mi meraviglio che si torni a discutere del miliardo per Roma"

Il sindaco capitolino Virginia Raggi ha replicato duramente: "Ho letto la lettera di Calenda, ormai le leggo su tutti i media e poi mi vengono mandate per conoscenza.

Mi stupisco che a due settimane dal voto si torni a discutere del miliardo per Roma dopo cinque anni in cui l'amministrazione ha dimenticato la Capitale". La replica del ministro Carlo Calenda non si è fatta attendere: "Ho lanciato questo tavolo su reclamo dei sindacati con un principio propositivo e ho più volte ribadito sin dall'inizio che le problematiche della Capitale vengono da lontano e che non sono attribuibili all'attuale governo.

Oltre alle assegnazioni messe a disposizione dall'amministrazione e dalla Regione, il Mise ha riservato un gruppo di una ventina di persone per seguire i piani del tavolo di lavoro.

Dopo mesi passati da una completa mancanza della Raggi e da proposte a dir poco strampalate e richieste inconcepibili enunciate anche sulla base di imprecisioni di aritmetica, mi sembra che non ci sia più alcun senso nel continuare questa attività". Inoltre, il ministro dello Sviluppo Economico ha aggiunto: "La sindaca ritiene di non aver bisogno di supporto. Speriamo per la città che sia così. Andremo avanti insieme alla Regione, con i progetti per Roma che non dipendono dalla collaborazione con questa amministrazione".