Negli anni della sua presidenza preferì non prendere la questione di petto, per evitare i rischi di un'escalation militare. Ignorare le provocazioni di Kim Jong-un fu la tattica utilizzata dall'ex presidente americano, Barack Obama, dal 2011 in poi, quando il giovane dittatore prese il posto del padre alla guida del regime di Pyongyang. Di fatto, nonostante il rischio di una guerra sia stato sfiorato ed oggi, dopo i Giochi Olimpici invernali, ci si trovi in situazione di effettivo disgelo, Obama non cambia il suo parere nei confronti della Corea del Nord.

'Pyongyang minaccia l'intero pianeta'

Barack Obama è stato recentemente in Giappone, Paese che aveva visitato negli ultimi mesi del suo mandato, ribadendo il valore dell'alleanza tra Washington e Tokyo. Ospite di un convegno, al termine del quale ha incontrato il premier nipponico, Shinzo Abe, l'ex presidente ha dedicato parte del suo intervento alla crisi coreana. "La Corea del Nord era ed è una minaccia, perché ha sempre dichiarato apertamente di voler aumentare la propria capacità nucleare con la quale sta sviluppando un arsenale che minaccia non solo la regione, ma l'intero pianeta". Secondo Obama non si sono registrati grandi progressi nei rapporti tra la Corea del Nord ed il mondo occidentale. "Nessun Paese però può fare progressi in modo unilaterale, l'unico modo è quello di cooperare con altre democrazie".