Il nuovo parlamento si riunisce il prossimo 23 marzo e la seduta sarà interamente dedicata alle elezioni dei presidenti di Camera e Senato. Sarà certamente un test importante per le due aspiranti maggioranze, ma riteniamo che trovare un accordo tra M5S e centrodestra per eleggere i titolari degli scranni più alti dell'organo legislativo del Paese non sia così difficile. Pertanto Camera e Senato dovrebbero essere presieduti da un esponente pentastellato e da uno del centrodestra, presumibilmente un parlamentare leghista alla luce del risultato elettorale che pone il Carroccio, per la prima volta, come maggiore forza politica della coalizione di appartenenza.
Presidenza della Camera al M5S?
Secondo indiscrezioni, sarà la Camera il ramo del parlamento destinato ad essere presieduto da un esponente del M5S. Il favorito potrebbe essere Roberto Fico che nella precedente legislatura ha presieduto la commissione Vigilanza, anche se non è esattamente un fedelissimo di Luigi Di Maio. Un profilo più moderato in tal senso è certamente quello di Emilio Carelli, ex direttore di SkyTg24. Se la presidenza dovesse andare al centrodestra, un nome accreditato è quello di Mariastella Gelmini. Piuttosto remota l'ipotesi di un presidente del PD come Dario Franceschini.
Senato, chance per Paolo Romani?
Per quanto riguarda Palazzo Madama, se la presidenza andasse al centrodestra un candidato ideale potrebbe essere Paolo Romani.
Il senatore di Forza Italia, in effetti, è parecchio quotato anche dalle parti della Lega. Relativamente al Carroccio, potrebbe essere espressa invece la candidatura di Roberto Calderoli. Non circolano nomi per il M5S che presenterà ovviamemte la sua rosa di candidati e, in tal senso, un nome importante potrebbe essere quello di Danilo Toninelli. Sul fronte del centrosinistra, qualche chance potrebbe averla Emma Bonino.