La tornata elettorale sembra aver irritato Simone Di Stefano, il segretario del partito che ha mostrato un certo nervosismo durante il collegamento con Enrico Mentana a La7. Il pomo della discordia? La poca visibilità avuta da CasaPound nelle trasmissioni politiche durante la campagna elettorale.
Un risultato ben al di sotto delle aspettative
Di Stefano, ai microfoni di La7, ha commentato i dati raccolti dal suo partito nelle elezioni appena conclusesi. L'intenzione iniziale di CasaPound era quello di superare la soglia di sbarramento (3%) per entrare in parlamento, un limite che però non è stato neanche lontanamente avvicinato.
Infatti la percentuale raccolta si avvicina appena all'1%. Alla chiusura delle urne sono arrivate le parole di Di Stefano: "Sotto l'1% per noi sarebbe un fallimento, la nostra ambizione è quella di superare lo sbarramento. Negli ultimi mesi, in particolare nell'ultimo, siamo cresciuti molti, la nostra determinazione ci ha portati a non cadere nelle provocazioni".
La polemica con Mentana
Il motivo della polemica è stato quello della visibilità televisiva, secondo Di Stefano sarebbe stato dato pochissimo spazio dai media, le televisioni in particolare, a CasaPound. Per il leader del partito di estrema destra questo sarebbe il motivo principale da addebitare allo scarso risultato elettorale. Di Stefano ha attaccato dicendo: "I media sono molto meno democratici di quanto lo sia CasaPound, la televisione rappresenta ancora per il 78% degli italiani il principale mezzo di comunicazione".
Pronta la replica di Mentana che ha osservato come lo stesso Di Stefano sia stato spesso ospitato in tv, anche a La7 e ad Omnibus in particolare.
Di qui la risposta di Di Stefano: "Vero, ma quanta gente guarda un programma che va in onda alle 7 di mattina? Questa è la democrazia dei media". Immediata la contro replica di Mentana: "Lei parla con me di democrazia?!".
Dopo l'ennesima sortita del segretario, Mentana ha chiosato con una battuta:" Di più cosa voleva? Fantastico?".
Un nervosismo da parte di CasaPound che si è manifestato chiaramente con queste parole di Di Stefano, il risultato ottenuto deprime un partito che era certo di entrare in parlamento prima delle elezioni. Un'aspettativa ribaltata totalmente dalle urne e che ridmensiona CasaPound. Discorso opposto va fatto per Potere al Popolo che nonostante l'1% raggiunto si è detto, per voce di Viola Carofalo, pienamente soddisfatto.