Si parla ormai da tempo della presunta intenzione di Matteo Renzi di liberarsi della scomoda sigla Pd per fondare un partito tutto nuovo, coniato a sua immagine e somiglianza, libero dalla fastidiosa opposizione interna rappresentata dagli ex comunisti. Oggi il quotidiano La Verità, con un articolo firmato da Marcello Mancini, ritorna su questa ipotesi, rivelando che, in pratica, il segretario Dem avrebbe già dato forma alla sua creatura politica: una sorta di Margherita 2.0 che nel suo simbolo richiamerebbe il nome e il logo di En Marche!, il movimento fondato in Francia dall’attuale presidente della Repubblica, Emmanuel Macron.

Lo slogan #avanti richiama En Marche!

È nota la profonda stima che Renzi prova per il suo collega d’Oltralpe, tanto da aver coniato per questa campagna elettorale lo slogan #avanti, un evidente richiamo a En Marche! (In Marcia, tradotto dal francese ndr). L’unico fatto certo, per il momento, scrive Mancini, è che Renzi non si ritirerà affatto dalla politica anche in caso di sconfitta alle elezioni del 4 marzo. L’obiettivo di liberarsi della sinistra all’interno del Partito Democratico, infatti, è già stato praticamente raggiunto durante la formazione delle liste elettorali. E l’intenzione è quella di risucchiare nella sua En Marche! all’italiana le altre forze politiche cosiddette ‘moderate’ come centristi e Forza Italia (sic).

Lo scontro con le minoranze interne del Pd

Dunque, anche se formalmente il Pd a guida renziana afferma di voler riunire le forze di centrosinistra, i fedelissimi del politico di Rignano sull’Arno starebbero già lavorando alacremente dietro le quinte per realizzare l’ipotesi appena descritta. La patata bollente, per il momento, viene lasciata nelle mani delle minoranze interne guidate da Andrea Orlando, Michele Emiliano e Dario Franceschini (anche se quest’ultimo, con la sua corrente Area Dem, proviene dalla stessa esperienza politica centrista renziana).

Sono loro che, in caso di pesante sconfitta nelle urne, potrebbero dare il via, con le loro richieste di dimissioni al segretario Renzi, all’operazione En Marche!. L’ipotesi del giornalista del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro è che, comunque, la sinistra interna, per suoi personali calcoli politici, stia tifando per una sconfitta del Pd.

Forse la stessa cosa che vuole Matteo Renzi. Il caso Gianni Cuperlo, ad esempio, ex comunista escluso dalle candidature, dimostrerebbe la volontà degli ex Pci di rompere con la gestione renziana per dare vita ad una nuova scissione.