Questo venerdì 23 marzo si insediano finalmente la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica per la XVIII Legislatura della Repubblica Italiana. In attesa dell'accordo tra i vari partiti l'elezione dei due presidenti delle assemblee parlamentari, al momento dell'insediamento dei due rami del Parlamento e durante tutte le operazioni di voto, essi hanno altrettanti presidenti "provvisori", i cui nomi scaturiscono dai regolamenti parlamentari. Nel caso specifico il Senato verrà presieduto dall'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano, mentre la Camera verrà presieduta da Roberto Giachetti.

Ecco qui spiegato perché sono proprio loro le due figure in questione.

Ecco perché saranno Napolitano e Giachetti i presidenti provvisori di Senato e Camera in attesa del voto

Al Senato è semplicemente il criterio dell’età anagrafica che definisce chi deve presiedere la prima seduta del nuovo Parlamento: il senatore in carica più anziano in assoluto in questo caso è appunto Giorgio Napolitano, classe 1925 e membro della "camera alta" in quanto Presidente emerito della Repubblica. Ricordiamo che Napolitano, prima di essere Presidente della Repubblica, aveva avuto l'incarico di presidente della Camera nell'XI Legislatura (fra il 1992 e il 1994). Sarà quindi lui a presiedere provvisoriamente Palazzo Madama all'inizio di questa XVIII Legislatura in attesa dell'elezione del successore di Pietro Grasso.

Alla Camera dei Deputati invece il criterio è diverso: l'assemblea deve essere infatti provvisoriamente presieduta dal deputato più anziano ma solo scegliendo tra i vicepresidenti della precedente Legislatura che sono stati riconfermati anche nella successiva. Nel caso specifico nella passata Legislatura i quattro vicepresidenti di Montecitorio erano: la Pd Marina Sereni (classe 1960, che però non si è ricandidata alle ultime elezioni), il PD Roberto Giachetti (classe 1961), il pentastellato Luigi Di Maio e il forzista Simone Baldelli: questi ultimi due sono evidentemente più giovani.

Sarà quindi appunto Roberto Giachetti, romano e già candidato sindaco della Capitale nel 2016 (sconfitto al Ballottaggio da Virginia Raggi del M5S) il presidente provvisorio della Camera in attesa dell'elezione del successore di Laura Boldrini.

Realisticamente i loro ruoli dovrebbero concludersi entro la giornata di sabato, quando sia la Camera che il Senato dovrebbero aver eletto i propri presidenti effettivi.