Ad annunciarlo è stato Di Benedetto presidente da due anni della Fondazione Luigi Einaudi durante un'intervista ad "Il centro d'abruzzo" . Nasce dunque Liberalib, un nuovo movimento liberale italiano che vuole raccogliere l'eredità del defunto PLI, che cessò di esistere negli anni Novanta e puntare sul liberalismo per rilanciare l'economia italiana. Il movimento nasce a Pescara e si presenterà alle Elezioni regionali in Abruzzo, verosimilmente a ottobre a causa della nomina a senatore dell'attuale governatore.

Il movimento verrà annunciato durante la presentazione del libro di Davide Giacalone, giornalista e opinionista di Rtl, "Ricostituente la potenza commerciale e l'impotenza istituzionale".

La conferenza organizzata per l'appunto dalla Fondazione Luigi Einaudi e dal neonato movimento Liberalib verterà sulla situazione economica italiana e la situazione politica dopo il 4 marzo, vi parteciperanno oltre a De Benedetto, Chiavaroli e D'Andreamatteo. Il progetto, spiegato da De Benedetto, già consigliere regionale in due legislature con il PLI tra l'85 e il '95, vuole partire dall'Abruzzo per poi irradiarsi in tutta Italia e in tutta Europa creando non un partito ma un contenitore di forze liberali democratiche e laiche, un punto di vista politico che in Italia in questo momento manca e i cui elettori si riversano in un centrodestra sempre meno liberale.

Liberalismo che guarda ai giovani

Un progetto che guarda all'Europa come un'opportunità e non come a una "camicia di forza" e che ha nei giovani il proprio punto di riferimento, categoria per la quale si è fatto poco, o non in maniera sufficiente sul versante lavoro e pensioni e che devono subire addirittura la minaccia di abolizione dei pochi provvedimenti utili.

"Ancora è presto per avere un nome per le regionali" spiega la Fondazione Einaudi, principale motore e promotore del progetto, il presidente continua poi spiegando che l'obiettivo è rimettere al centro il cittadino e ridare all'Italia un nuovo ruolo centrale nell'unione anche attraverso la riduzione degli sprechi come le province, il cui personale è stato riconvertito in altri enti, la burocrazia asfissiante e tutto il resto.

Con queste premesse nasce dunque una nuova forza di centro destra, che potrebbe diventare la casa di molti giovani e meno giovani che ricercano una speranza nel solco della tradizione liberale e liberista per uscire dalla crisi.