Salvini si dichiara leader del centrodestra e ha i numeri perché nessuno possa contraddire la sua affermazione, portando il suo partito dal 4 al 17% restando radicato solo nel settentrione ha compiuto il miracolo che professava in campagna elettorale, perciò non gli resta che brindare ironicamente ai nemici e presentarsi con un look più istituzionale e meno popolare nella fase post voto. Tutto fantastico, ma come stanno le cose nel centrodestra? Come vanno i rapporti tra gli alleati della coalizione? Mentre il leader della Lega continua a farsi vedere in giro tra la gente, scattandosi una foto persino con un ambulante, parte del suo elettorato teme proprio il cavaliere, suo alleato, a cui potrebbe andare anche bene un governo di larghe intese col PD.

Salvini e i suoi nemici

Il brindisi di Salvini è indirizzato ai suoi principali avversari, della sua recente e vincente campagna elettorale: Roberto Saviano, 99Posse, Fabio Fazio, Oliviero Toscani, Vauro, Gad Lerner, Saverio Tommasi. Dal canto suo Saviano lo incoraggia, "Biv Mattè", augurandosi che il leader leghista riesca a fargli capire di potersi fidare. I 99Posse dalla loro pagina Facebook, invece, spiegano i motivi di un'avversità reciproca portata avanti da anni: "Un politico che ha insultato la nostra gente, e che con il suo partito, la Lega Nord, già Lega Lombarda, già Lega per l'indipendenza della Padania, poi tutto a un tratto Lega soltanto, un politico che ha impoverito la nostra terra per decenni, un politico che di fatti è il principale portavoce del razzismo e fascismo in Italia, noi continueremo a contrastarlo sempre, con la nostra musica e nelle strade".

Nel finale del post i 99Posse restituiscono comunque il brindisi, con un frase del filosofo francese Michel Montaigne: "Una vittoria non è tale se non mette fine alla guerra".

Salvini e i suoi alleati

Non più di un mese addietro, i rapporti tra gli alleati del centro destra restavano tesi, come lo sono stati in tutta la campagna elettorale.

Le opinioni sono state discordanti, dall'abolizione della legge Fornero, alla reintroduzione della Naja. La situazione era poco chiara, basti pensare che non più di un mese fa, la Meloni ribadiva di essere la candidata alla premiership. Ora è Salvini il leader indiscusso del centrodestra, è lui stesso a ribadirlo e a dimostrarlo attraverso un atteggiamento ed un look, per l'occasione, meno popolare e più istituzionale.

È lui che a dispetto di Berlusconi ha propositi in comune con i 5 stelle (immigrazione - Europa). Berlusconi, a sua volta, si proclama comunque come il garante del centrodestra, deluso dall'esito di queste elezioni, confessa di ritenere che se fosse stato lui in gioco tra i candidati, le cose sarebbero andate meglio. la Meloni, col suo partito è l'ultima, lei che già era rimasta delusa dell'assenza dei suoi alleati all'evento da lei organizzato per dire no all'inciucio, lei, che prima delle elezioni era andata sino in Ungheria per farsi immortalare con Orban, indispettendo così Berlusconi, proprio mentre quest'ultimo era già un po' allarmato della simpatia tra la Lega e Casapound. Il tutto sembra rispecchiare un quadro poco chiaro, perlomeno è poco chiaro il tipo di relazione che intercorre tra i partiti, in questa fase di stallo del governo.