Siamo tutti un po' stanchi dei balletti del dopo-voto: Salvini non vuole il PD, Di Maio non vuole Berlusconi, il PD non vuole nessuno perchè (finalmente) ammette di avere perso e Mattarella? Tranquillo, imperturbabile, dotato di atarassia, quella perfetta pace dei sensi che viene dal controllo totale delle passioni, dopo la serie di inutili colloqui informali della settimana scorsa parla di "settimana di riflessione". Forse si è dimenticato che abbiamo votato il 4 Marzo e che ormai è passato più di un mese? Quanto tempo è necessario ai nostri politici per riflettere?
Be' c'è chi li difende dicendo che la Germania ci ha pensato addirittura per 6 mesi, ma l'Italia è forse la Germania? Quest'ultima se lo poteva permettere con l'economia ed i conti a posti, con il basso tasso di disoccupazione che si ritrova, ma noi, in Italia non siamo nella stessa situazione. Ed oggi, 9 Aprile, interviene una voce fuori dalla politica, che proviene addirittura dal mondo della canzone, precisamente quella di Adriano celentano che, però, è già abituato a sparate di questo genere e a discorsi (a voce o scritti) che vogliono avere il tono di profezia, come quando si lanciò nelle prediche contro l'inquinamento di qualche anno fa.
Ciao, Matteo
Il Vangelo secondo Adriano prende la forma di una lettera scritta in modo molto colloquiale, indirizzata guarda caso, ad un Matteo, ma non si tratta del vincente Salvini, bensì del perdente Renzi: il tono è quello di chi ricorda la trionfante vittoria di Renzi e si chiede cosa possa essere cambiato da allora.
Adriano ci rivela di essere stato un Grillino della prima ora, un vero sfegatato 5Stelle, ma ha gli occhi per vedere e vede che il PD e Renzi sono stati sbaragliati, ma purtroppo chi ci sta di mezzo è il Paese.
E intanto il Paese sprofonda
Insomma, per parlare chiaro, il Pd ha sbagliato e Renzi, che ne era il capo oltre ad essere il Presidente del Consiglio, è responsabile di questo disastro che ha avuto il suo culmine nel referendum dello scorso anno, ma: "certo sbagliare è umano, ma risbagliare potrebbe essere da deficienti".
Eh, sì Celentano non le manda a dire: Renzi è il colpevole dell'attuale situazione, ma arroccarsi in una posizione di risentimento, in un Aventino sdegnoso come a dire "Noi no, non ci stiamo né con l'uno, né con l'altro", ma potrebbe essere proprio lui a risolvere adesso la situazione. E gli suggerisce, con una notevole forza, cosa fare: "Ecco cosa farei se fossi al tuo posto: prenderei la bicicletta e, da SOLO, andrei a trovare il vincitore del 4 Marzo: Luigi Di Maio." Celentano suggerisce insomma di capovolgere l'attuale situazione di stallo, con una mossa a sorpresa che sconvolgerebbe persino il Papa.
E il tono da profezia apocalittica raggiunge il suo massimo nel finale: "E...non voglio neanche pensare cosa succederebbe se tu non lo facessi..."
Reazioni
Le reazioni del mondo, politico e non, hanno uno spettro molto vasto: sconcerto, ammirazione, negazione, rifiuto, ma anche una grande curiosità, e un grande malumore che si evidenzia soprattutto nei commenti social, in particolare su Twitter. L'hashtag sembra essere "Canta che ti passa" con commenti pieni di battutine, frecciate e soprattutto una certa ira nei confronti dell'invadenza di un uomo che non ha nulla a che fare con la politica, che può certo esprimere il proprio parere, ma forse non con una lettera di questo tenore su un giornale abbastanza di parte.
Le accuse contro Celentano sono bipartisan: da una parte ci sono i Renziani che continuano a ripetere che l'unica posizione giusta è quella del "gran rifiuto" per tener fede ai risultati delle elezioni, dall'altra i 5Stelle che scrivono apertamente di "Pidioti". Le voci comuni parlano con molta secchezza di un "Molleggiato" che ogni tanto ha queste crisi di profetismo e si permette di lanciare pareri e suggerimenti che nessuno vorrebbe sentire.
Adriano, semplicemente
Celentano, classe 1938, ha la bellezza di 80 anni e, da sempre, quando qualcosa lo colpisce o lo inquieta, è abituato ad afferrare la penna, oggi il computer, e scrivere, ma mentre ciascuno di noi lo farebbe tramite un social e poche righe (vedi Trump), lui scrive subito un vero articolo, una lettera aperta che vuole fare la morale e suggerire oltre che criticare.
Adriano è stato ed è tutto, compositore, cantautore, showman, attore, regista, sceneggiatore, montatore e autore televisivo ed ora anche...predicatore. Ma soprattutto scrittore di lettere, si direbbe quasi missive, come quella al Direttore di Rai 1 del febbraio 2017, o quella del novembre 2014 per il Caso Cucchi ed ora questa al nostro amico Matteo.