Durante l’incontro di martedì con il presidente Emmanuel Macron, Trump ha duramente criticato l’accordo multilaterale con l’Iran definendolo "Insensato e ridicolo. Questo accordo è un pessimo affare, non avrebbe mai dovuto essere fatto, biasimo il Congresso. Se riavvieranno il loro programma nucleare, avranno problemi maggiori di quanti ne abbiano mai avuti prima" ha detto Trump.
Il patto internazionale sull'uso di armi nucleari
L’accordo sul nucleare iraniano è un patto internazionale stipulato nell’anno 2015 tra Francia, Regno Unito, USA, Cina, Iran, Russia e Germania.
L’Iran ha applicato delle restrizioni al proprio programma nucleare (quali l’eliminazione di riserve di uranio a medio arricchimento) in cambio della revoca delle sanzioni effettuate dalle potenze compartecipi all’accordo.
L'incontro con Macron e le dichiarazioni del ministro degli esteri iraniano
Nel corso dell’incontro nello studio ovale con il presidente francese, Trump ha aspramente criticato l’accordo, da lui considerato del tutto inefficace. Sotto accusa ci sarebbero le attività dell’Iran in paesi come lo Yemen e la Siria, e il lancio di alcuni missili balistici. Macron ha a lungo cercato di convincere il presidente americano a non recedere dall’accordo, sottolineandone l’importanza e la necessità di inquadrarlo in un’ottica molto più ampia: la stabilità e la sicurezza dell’intera regione medio orientale.
"Insieme potremo sconfiggere il terrorismo, insieme riusciremo a liberarci delle armi di distruzione di massa in Korea del Nord e Iran e insieme costruiremo un multilateralismo più forte" ha sottolineato Macron. Parole importanti quelle del presidente francese, che al termine dell’incontro hanno spinto Trump a dichiarare su di lui: "Siamo abbastanza vicini per capirci l'un l'altro.
E il nostro incontro, il nostro faccia a faccia è andato molto, molto bene."
La risoluzione di questo conflitto appare ancora lontana, ma manca molto poco per il 12 maggio, termine in cui si deciderà se ripristinare o meno le sanzioni atomiche contro l’Iran. Preoccupanti in quest’ottica risultano le dichiarazioni del ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, che ai microfoni della CBS ha dichiarato: “nel caso Washington decidesse di ritirarsi dall'accordo, l'Iran ha pronte alcune varianti e tra queste c'è anche quella di riprendere a una maggiore velocità le attività nucleari. Hanno (gli USA ndr) l’opzione di uccidere l’accordo, ma dovranno fronteggiarne le conseguenze”.