Franco Metta si ricandiderà alla guida del comune di Cerignola nel 2020. Si conclude con un gesto da prestigiatore da parte del primo cittadino del comune pugliese la vicenda che ha portato al fallimento di Sia, l’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti, e che ha visto nella scorsa settimana la città invasa da spazzatura che traboccava dai cassonetti. Nemmeno questa vicenda, come fu quella delle elezioni del 2015 che lo vide colmare il divario di 12 punti dopo il primo turno contro l’altro candidato Tommaso Sgarro, è riuscita a scalfire la combattività di Metta che sembra a suo agio più nelle difficoltà che quando le cose vanno bene.

Così, dopo una pesante contestazione che venerdì 11 maggio scorso lo ha visto bersaglio di mazzi di cicoria all’uscita dell’infruttuoso incontro in prefettura con gli altri sindaci del consorzio Fg/4, il sindaco di Cerignola spiazza tutti venendo meno ad una delle sue promesse elettorali e decidendo di ricandidarsi alla prossima tornata di elezioni comunali nel 2020. Metta ha strenuamente difeso il suo impegno in questi anni, volto al tentativo di salvare l’azienda, tutelare i lavoratori e mantenere gli impianti di raccolta a disposizione della comunità locale, ma accusa di essere stato abbandonato dai sindaci degli altri comuni che Sia serviva: “… non bastavano le forze di un solo sindaco per vincere questa battaglia”.

Metta: “Ho la coscienza pulita”

Si sente a posto con la coscienza Franco Metta, che del Consorzio Igiene Ambientale foggia 4 è anche il presidente. La sua sintesi è che adesso grazie alla volontà di amministratori poco avveduti e pavidi si sia consegnata l’azienda a ‘colonizzatori’ privati. Concetto che lo stesso sindaco di Cerignola ha ribadito al prefetto durante l’incontro succitato riaffermando lo sforzo fatto per cercare di evitare questo triste epilogo, come un ciclista in fuga con altri compagni che viene lasciato solo a fare l’andatura.

Da padroni a garzoni, si potrebbe riassumere così la conclusione della vicenda dal punto di vista di Metta. Ora chi era proprietario è diventato cliente e ha detto definitivamente addio all’azienda che possedeva fino a ieri. L’occulto regista di tutta l’operazione sarebbe, a detta del primo cittadino di Cerignola, l’avvocato Gianfranco Grandaliano, Commissario ad acta dell'Ager, l’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti.

L’intento del commissario sarebbe sempre stato quello di consegnare l’azienda ai privati, questo ipotizza Metta, arrivando ad affermare che questi: “ha commesso atti che in tempo di guerra sarebbero stati bollati come ‘atti di intelligenza con il nemico’”.

Tempi duri per i lavoratori

La preoccupazione di Metta adesso si sposta sul trattamento a cui i lavoratori di Sia saranno probabilmente sottoposti. Infatti, secondo il sindaco, grazie ai colleghi che non hanno voluto sottoscrivere il nuovo contratto con Sia e pagare il giusto prezzo per la raccolta, oltre a dover pagare di più per un servizio più scadente, adesso agli operai dell’azienda rischia di essere applicato il metodo, già sperimentato da Grandaliano a Foggia, dove la vecchia società di raccolta fu sostituita da Amiu Puglia (cosa che toccherà anche a Cerignola) con tutte le polemiche che seguirono in merito al piano economico e finanziario presentato dalla nuova azienda e che alcuni consiglieri comunali del capoluogo pugliese tacciarono di ‘illegittimità contabile’ nelle sedute del consiglio comunale del 26 e del 27 marzo ultimo scorso.

Franco Metta ci tiene a ribadire di essere stato l’unico che ha cercato di difendere azienda e lavoratori, confidando che il tempo darà i suoi giudizi e ringraziando tutte le persone che gli sono state vicine: “Agli amici, tanti, che mi hanno voluto manifestare solidarietà, apprezzamento e amicizia, dico che: la muta preoccupazione che leggo nei vostri occhi e nei vostri scritti non ha ragione d'essere. Comunque, grazie a tutti per la solidarietà e l'amicizia dimostratami”.