Ormai sono passati due mesi interi dall'ultima tornata elettorale che non ha visto nessun vincitore ma, in realtà, anche nessun perdente (per chi è rappresentato in Parlamento). Questo perché per formare qualsivoglia governo potrebbero essere necessari anche i voti di chi ha poca rappresentanza istituzionale, gruppo Misto compreso. La situazione di stallo creatasi è realmente preoccupante, sia per i cittadini stessi che per le forze politiche in campo che ancora stanno discutendo su come uscire da questo empasse.

Il successo della Lega

Tutto è dovuto ad un legge elettorale che non permette di ottenere una maggioranza per governare, se non in presenza di preferenze molto significative.

Motivo per cui uno degli obiettivi politici, trasversalmente condiviso da tutti i partiti, è la riforma del sistema elettorale: una nuova legge che, però, non potrà mai essere discussa se non ci sarà un governo per farlo. Ultimamente gli equilibri tra i partiti sembrano cambiati rispetto a due mesi fa, specialmente il centrodestra sta ottenendo risultanti importanti: come confermano anche i dati delle ultime elezioni regionali in Friuli, la Lega sta facendo grandissimi passi in avanti in termini di preferenze. Secondo il sondaggista Nicola Piepoli nelle ultime due settimane il centrodestra ha ottenuto così tanti consensi da attestarsi vicino al 40%, una percentuale che potrebbe essere sufficiente per formare un nuovo governo, ottenendo la maggioranza alle Camere.

Sicuramente si tratta di un dato importante, consensi ottenuti soprattutto grazie alla crescita della Lega (con un +3,7% rispetto a due mesi fa). Questi risultati ovviamente indeboliscono il Movimento 5 Stelle che, invece, rimane stagnante intorno al 32% perdendo anche mezzo punto percentuale rispetto al 4 marzo.

L'accordo proposto al PD fa ristagnare i 5Stelle

Il Movimento 5 Stelle in particolare potrebbe aver sofferto le scelte, probabilmente azzardate, del suo leader Di Maio che ha tentato in tutti modi di mettersi a capo di un governo (prima con la Lega e poi con il PD). Proprio questa seconda scelta è quella che ha fatto infuriare alcuni tra i suoi sostenitori, i quali avrebbero perso fiducia in Di Maio e nel Movimento in generale.

Il tentato accordo con il PD, secondo Piepoli, avrebbe sollevato parecchie perplessità in seno all'elettorato pentastellato, rispetto ai giudizi positivi avuti finora dall'opinione pubblica sul Movimento.